I sindaci dei 17 Comuni dell'Agro Aversano (in provincia di Caserta) chiedono al presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca di posticipare la riapertura delle scuole rinviando la ripresa delle attività didattiche in presenza prevista, per scuole dell'infanzia e prime classi della scuola primaria, per il 24 novembre al netto dell'esito dello screening su alunni e docenti.

A firmare la lettera sono i sindaci di Aversa, San Marcellino, Casal di Principe, San Cipriano d'Aversa, Lusciano, Parete, Villa di Briano, Casapesenna, Villa Literno, Sant'Arpino, Trentola Ducenta, Cesa, Casaluce, Carinaro, Teverola, Gricignano d'Aversa e Succivo.

«I 17 sindaci dell'agro aversano - si legge nella missiva - si sono riuniti nella serata del 17 novembre per confrontarsi sulla prossima riapertura delle scuole. È importante che i nostri ragazzi ritornino in classe il prima possibile, sono evidenti i limiti della Dad soprattutto tra i più piccoli ed essi si sommano ai disagi provocati dalle innegabili carenze tecnologiche ed infrastrutturali. Per una crescita culturale ma soprattutto umana e sociale dei bambini il ritorno alla didattica in presenza è sicuramente da auspicare. Tuttavia, dalla discussione sono emerse tante criticità che al momento impediscono una serena ripresa delle attività didattiche in presenza. In primo luogo il crescente livello dei contagi anche tra i bambini della fascia di età 0-6 e in quella relativa al primo ciclo di istruzione oltre che tra il personale della scuola e tutto ciò sebbene il ritmo di crescita sia stato mitigato dalla scelta saggia di disporre in Campania per tutti gli ordini di scuola la didattica a distanza».

I sindaci sottolineano poi «la completa inadeguatezza del sistema di medicina territoriale che mostra di essere in palese affanno. Come già sottolineato nella nota del 12 novembre, i team anti Covid e gli Usca di fatto esistono solo sulla carta. La somministrazione dei tamponi, la loro lavorazione e la comunicazione degli esiti sono oggettivamente assai rallentati con tutte le conseguenze che ne derivano. Il tracciamento dei contagi è ormai una chimera. Il servizio di pronto soccorso 118 sconta un sovraccarico di lavoro da cui derivano mancanza di tempestività negli interventi che spesso si rivelano fatali per i malati. Il ricovero poi dei pazienti più gravi è una vera e proprio odissea che diventa causa ulteriore di decessi di nostri conterranei». 

E ancora, proseguono i sindaci, «lo screening su tutti gli operatori della scuola, i bambini e le loro famiglie, per quanto apprezzabile, appare inverosimile da realizzare con gli attuali livelli di efficienza della sanità territoriale. Esso inoltre rivela un quadro istantaneo e dovrebbe pertanto essere ripetuto con frequenza periodica per monitorare l'evolversi dei contagi». 

Per tutte queste ragioni i sindaci dell'Agro aversano espongono le loro «perplessità sul ritorno alla didattica in presenza a partire dal 24 novembre. E una nostra priorità riportare i bambini e i ragazzi a scuola il prima possibile ma lo stato di emergenza che stiamo vivendo unito agli attuali livelli di efficienza del sistema della medicina territoriale ci portano ad affermare che non ci sono le condizioni per una riapertura delle scuole. Chiediamo pertanto un decisivo e tempestivo intervento volto a superare le tante criticità del sistema sanitario sul nostro territorio e che si riveda la decisione di riaprire le scuole posticipandola al momento in cui tali criticità saranno effettivamente risolte o quantomeno il livello generale dei contagi si sia notevolmente abbassato. Riteniamo opportuno, nelle condizioni in cui ci troviamo adesso, continuare su quella linea di rigore e prudenza che ha sempre contraddistinto il presidente De Luca. Sarebbe da irresponsabili riaprire la scuola con questo scenario», conclude la lettera.