Un'ordinanza di applicazione di due misure di custodia cautelare in carcere e un obbligo di dimora, disposta dal gip di Santa Maria Capua Vetere su richiesta della Procura sammaritana, è stata eseguita da personale del Commissariato Viminale di Roma e della Squadra mobile di Napoli nei confronti di tre cittadini stranieri, G.N.D di 28 anni, D.C. di 36 anni e R.A.M. di 21 anni, per i delitti di favoreggiamento, sfruttamento della prostituzione ed estorsione ai danni di giovani donne romene, condotte pluriaggravate.

Il 36enne D.C. è stato arrestato anche per furto di rame commesso in provincia di Caserta. Le indagini sono scattate ad agosto a seguito della querela sporta da una giovane rumena, vittima di sfruttamento della prostituzione, che ha rivelato le condotte subite da parte dei due indagati, suoi connazionali. È emerso che la stessa, dopo essere riuscita a sottrarsi al controllo degli sfruttatori, era stata sequestrata, insieme al proprio figlio minore, per essere nuovamente costretta a prostituirsi, condotta attuata reperendo i clienti tramite annunci su siti d'incontro. Gli accertamenti hanno consentito di identificare i due connazionali della ragazza e di ricostruire l'attività dell'intera organizzazione riconducibile agli indagati, che imponevano le tariffe da applicare e i tempi di ricezione dei clienti.

Gli gestivano gli aspetti logistici ed organizzativi, prendendo in locazione gli appartamenti e occupandosi della pubblicazione degli annunci sui vari siti internet. Erano loro, infine, che si appropriavano del denaro provento dell'attività di prostituzione, per poi pagare le giovani o utilizzare le somme per il pagamento degli affitti delle abitazioni o per la manutenzione delle auto utilizzate per gli spostamenti. Nel corso delle indagini è emerso che la 21enne R.A.M., pur essendo in stato di gravidanza, è stata comunque indotta alla prostituzione dai due indagati.

La donna, dopo aver partorito, appena dimessa dall'ospedale, ha ricominciato a prostituirsi e, per farlo, ha abbandonato il neonato alla custodia di un bambino di appena 10 anni, figlio di uno degli sfruttatori. La ragazza si è resa autrice a sua volta di concorso nello sfruttamento della prostituzione di altre due giovani ragazze. Per il 36enne e il 28enne è stata disposta la custodia in carcere "in considerazione della pericolosità manifestata dagli indagati e il pericolo di fuga", mentre per la 21enne è stato disposto l'obbligo di dimora.