«Non sono in polemica con il presidente della Regione e condivido l'appello alla coesione del Presidente della Repubblica. Non ho mai mancato di rispetto nei confronti di un'autorità, tra l'altro recentemente eletta con grande suffragio di popolo, e sono pronto a incontrarlo e a dialogare in qualsiasi momento, anche davanti agli insulti che hanno riguardato il Governo, i bambini, il sindaco, Saviano». Lo ha detto il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, intervenuto all'assemblea nazionale dell'Anci. 

«Coesione però - ha aggiunto de Magistris - non significa mettere la testa sotto il cuscino. Abbiamo assistito a una distonia grave tra una narrazione sulla situazione in Campania e i dati empirici, che sono quello che raccontano le inchieste giornalistiche, i medici, gli infermieri, il personale del 118, i pazienti e i sopralluoghi che facciamo. La Campania da almeno un mese era in evidente zona rossa, per voce dello stesso presidente della Regione che aveva annunciato il lockdown regionale qualche ora prima della prima esplosione sociale, poi rientrato senza alcuna spiegazione. Ho chiesto più volte di partecipare all'Unità di crisi regionale e mi è stato detto che non posso, addirittura in Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, con il prefetto e le forze di polizia, ci stavamo occupando delle ambulanze insufficienti e se si trova ossigeno nelle farmacie e il presidente della Regione ci ha fatto recapitare una lettera nella quale diceva che non erano materie del Comitato».

CONTAGIO CRIMINALE. «Sono molto preoccupato del contagio criminale, credo che il Paese stia un po' sottovalutando che le mafie non hanno burocrazia, hanno liquidità, sanno dove andare a bussare e hanno bisogno di consenso». «Le mafie - ha aggiunto - si presentano come la mano del salvatore e invece è il diavolo travestito. Sono quelli che vanno nella case delle persone con l'usura, che vanno ad aiutare una persona a rialzare la saracinesca o nelle attività produttive. Dobbiamo essere uniti dal punto di vista istituzionale e rapidi a prevenire tutto questo».

LIQUIDITà AI COMUNI. «A marzo e aprile, con quell'ordinanza di protezione civile che dava liquidità ai Comuni, abbiamo fatto un ottimo lavoro. Approfitto per dire che c'è una necessità impellente di avere nuovamente quel provvedimento». «La seconda ondata - ha spiegato de Magistris - è molto peggiore della prima, non solo perché, qui a Napoli, abbiamo un numero di contagi altissimo, più alto di quello che emerge dai dati formali, ma perché la situazione sociale è più grave. Napoli veniva da anni di grandissima espansione culturale, turistica, commerciale ed economica e a marzo c'era fieno in cascina, poi con quell'ordinanza di protezione civile abbiamo fatto un ottimo lavoro. Adesso la situazione non solo a Napoli è più grave, poi la storia insegna che Napoli è un termometro. Quello che accade a Napoli, bisogna essere bravi a capire che può accadere anche altrove. Qui al Sud c'è l'aggravante che viviamo anche di economia circolare, alla giornata, quell'economia dell'arrangiarsi, del lavoro a ore, purtroppo spesso anche a nero e sfruttato, persone a cui non arriva la cassa integrazione né il blocco dei licenziamenti e alle quali non può che arrivare la liquidità e la capacità dei sindaci di evitare che questa disperazione diventi conflitto sociale, quindi ordine pubblico e quindi questione criminale».