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30 Giugno 2020 - 12:47
NAPOLI. Ancora una sparatoria in aria in una zona non lontana da piazza del Plebiscito e dai Quartieri Spagnoli. È successo all’alba di ieri in vico Santa Caterina da Siena, dove una coppia di pistoleri ha esploso alcuni colpi di pistola, apparentemente senza un bersaglio preciso ma con la chiara intenzione di svegliare le persone spaventandole per il rumore. Secondo gli investigatori l’episodio potrebbe essere collegato a vicende di malavita sfociate in contrasti tra singoli o gruppi, ma non collegabile a guerra tra clan.
Una delle ipotesi è che il raid (tecnicamente non si tratta di una “stesa”, avendo sparato in aria mentre in strada non c’era nessuno) potrebbe essere legato a una doppia sparatoria avvenuta di notte a metà maggio, in quel caso sotto casa di due giovani emergenti dei Quartieri Spagnoli nipoti di un ras. Allora i pistoleri entrarono in zona nei vicoli intorno a piazza Triste e Trento, dove l’influenza camorristica è la stessa.
Ieri l’allarme è scattato intorno alle 5 e 30 e sul posto sono subito accorse in vico Santa Caterina da Siena le macchine delle forze dell’ordine in giro per il controllo del territorio. Agli uomini in divisa è bastato poco per avere la prova che le segnalazioni telefoniche giunte ai numeri d’emergenza erano vere. A terra infatti sono stati trovati 3 bossoli calibro 7,65, ma nei dintorni non abita nessun pregiudicato affiliato alla criminalità organizzata. O quantomeno, nessuno ben conosciuto dagli investigatori.
Comunque le indagini sono partite e partono dal presupposto che si sia trattato di una vicenda di stampo camorristico. Nessuno è rimasto ferito e nessuno sembra che abbia visto niente mentre molti avrebbero sentito gli spari, senza però affacciarsi a balconi o finestre. In zona Quartieri Spagnoli l’ultima notte di fuoco risale al 18 maggio scorso: una “stesa”, il portoncino di un “basso” incendiato alla nipote del ras Pesce e il grave ferimento di un 32enne già conosciuto dagli investigatori. Il tutto in meno di 4 ore tra i Quartieri Spagnoli e via Tasso, dove Domenico Masi per motivi ancora oscuri si sarebbe recato in nottata.
Per gli investigatori, che sarebbero a buon punto nelle indagini, i 3 episodi sarebbero collegati tra loro e provocati da un’improvvisa guerra per il traffico di droga tra almeno 2 clan. In sostanza si sarebbero verificate una “botta” e 2 “risposte”, ma ancora non è certo chi siano gli attori in campo. Il primo allarme era scattato intorno alle 23 in vico Canale a Tavernapenta, tra i civici 30 e 40, dove sono stati segnalati diversi colpi d’arma da fuoco.
La polizia accorse sul posto e constatò che non si trattava di un falso allarme, anzi. Continuando negli accertamenti, gli investigatori della squadra mobile della questura, del commissariato Montecalvario e i colleghi della Scientifica trovarono e sequestrarono altri bossoli di proiettili di vario calibro. Per cui emerse che la “stesa” aveva avuto un raggio d’azione molto ampio: dal primo luogo, in una zona in cui abitano esponenti del gruppo Avoletta possibili bersagli dell’intimidazione, a vico secondo Montecalvario, vico Giardinetto fino a via Emanuele De Deo.
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