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Spaccio, stangata al clan Mascitelli: 21 arresti, c'è anche il boss

Spaccio, stangata al clan Mascitelli: 21 arresti, c'è anche il boss

Preso anche Bruno "’o canotto”, padre del manager del neomelodico Tony Colombo

Gestivano lo spaccio nei quartieri popolari di Pomigliano e Castello di Cisterna

Duro colpo al clan Mascitelli. Questa mattina i carabinieri della Compagnia di Castello di Cisterna hanno arrestato 21 persone in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia partenopea.

Gli arrestati, vicini al gruppo camorristico facente capo a Bruno Mascitelli 'O' Canotto', già ritenuto contiguo al clan Sarno del quartiere Ponticelli di Napoli e dei paesi dell'Area Vesuviana, sono gravemente indiziati a vario titolo di associazione di tipo mafioso finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, della commissione di reati in materia di armi, contro il patrimonio e la persona. 

Tra gli arrestati nel clan c'è anche il boss Bruno Mascitelli, detto'o canotto' padre di Giorgio, che è il manager del cantante neomelodico Tony Colombo.

Il provvedimento cautelare, esito di un'articolata attività investigativa coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Napoli e condotta dalla Sezione Operativa della Compagnia Carabinieri di Castello di Cisterna, ha documentato le dinamiche criminali nei territori di Castello di Cisterna e Pomigliano d'Arco.

Ha permesso inoltre di ricostruire, nel periodo compreso tra ottobre 2016 e dicembre 2017, le strutture organizzative di alcune fiorenti piazze di spaccio nei quartieri popolari dei due comuni.

Secondo quanto ricostruito nel corso delle indagini, la figura apicale del gruppo, Bruno Mascitelli, storicamente legato ai gruppi criminali dell'area orientale di Napoli, poteva contare su propri referenti locali che gestivano le piazze di spaccio all'interno dei quartieri di Castello di Cisterna e Pomigliano d'Arco.

Le attività investigative, svolte mediante intercettazioni e tecniche tradizionali, sono state rinforzate anche dalle dichiarazioni rese da collaboratori di giustizia. 

Sono state ricostruite le dinamiche criminali che hanno portato al ferimento di un noto pregiudicato di Castello di Cisterna, avvenuto il 26 ottobre 2016.

Un commando armato composto da 4 persone, a bordo di due autovetture, esplose diversi colpi di arma da fuoco contro Roberto Ianuale, figlio di Vincenzo “o squadrone”, elemento di spicco dell’omonimo clan operante in Castello di Cisterna e comuni limitrofi. 

Un episodio da inquadrare nei contrasti sorti per il controllo del territorio e delle piazze di spaccio tra esponenti del gruppo “Mascitelli” (nella frangia guidata da Mimmo Capocelli e  Giuseppe D'Ambrosio alias “o’ Cacaglio”) e quelli legati al gruppo Ianuale, operanti nel “Palazzo Celeste” della “Cisternina”. 

Nel corso delle indagini sono state sequestrate quattro pistole ed un fucile mitragliatore e notevoli quantitativi di hashish e cocaina.

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