Cerca

Quartieri Spagnoli, pistolero 17enne inchiodato dai video

Quartieri Spagnoli, pistolero 17enne inchiodato dai video

NAPOLI. La scena sembra tratta da una fiction di camorra (non solo “Gomorra”), ma è cruda realtà. Un 17enne, poi identificato e indagato in stato d’arresto che ai Quartieri Spagnoli preleva una pistola da un nascondiglio in strada, prende la mira e spara contro un lampione della pubblica illuminazione. Infine, va a controllare che abbia centrato il bersaglio. Un’esercitazione da brividi, ripresa dalle telecamere di videosorveglianza piazzate in via Emanuele De Deo, le cui immagini sono contenute nell’ordinanza di custodia cautelare che ha portato dietro le sbarre gli emergenti dei Quartieri Spagnoli Dylan Di Biasi e Vittorio Sorriente. Con loro sono indagati l’allora minorenne A.M. e Antonio Mucci detto “Anthony”, detenuto in Spagna per una rapina di Rolex. L’inchiesta, coordinata dalla Procura antimafia, ha ricostruito i movimenti del gruppetto di giovani leoni dei Quartieri Spagnoli, tra cui Dylan figlio del ras detenuto Renato Di Biasi “o Faiano”, partendo dal ferimento di Vincenzo Masiello “’o cucù”, reggente della famiglia di Largo Baracche. Vittorio Sorriente, come esecutore materiale, e il “faianiello” come spalla furono i responsabili del fatto di sangue secondo gli investigatori. Ma proseguendo nelle indagini sono emerse altre vicende di malavita, tra cui lo sparo notturno contro il lampione il 17 dicembre 2023. Tra l’altro per strada c’erano alcune persone e nonostante ciò il 17enne si esercitò nella mira facendo fuoco. Il gip ha definito la scena “aberrante”. Era il 5 novembre 2022 quando fu ferito Masiello. Da quel giorno i fari degli investigatori si sono accesi su un gruppetto nato intorno al 19enne Dylan Di Biasi e le indagini susseguenti si sono condensate nell’ordinanza di custodia cautelare a carico pure del 22enne Sorriente e del 18enne, A.M., all’epoca dei fatti minorenne. Nell’inchiesta compare anche Antonio Mucci detto Antony, 21enne, al momento detenuto in Spagna per altro. A condurre le indagini sono stati i poliziotti della sezione “Omicidi” della Squadra mobile della questura (dirigente Giovanni Leuci, vicequestore Luigi Vissicchio) e i reati ipotizzati a seconda delle varie posizioni vanno dalle lesioni personali nei confronti di Vincenzo Masiello al porto e detenzione di armi da fuoco, alla violenza privata e alla rapina, aggravati anche dalle modalità mafiose. Tutti, va sottolineato in quanto il procedimento è nella fase delle indagini preliminari, devono essere ritenuti innocenti fino all’eventuale condanna definitiva. Nella ricostruzione dell’accusa a sparare contro “’o cucù” (attualmente detenuto per reati associativi) sarebbe stato Vittorio Sorriente, spalleggiato da Dylan Di Biasi che lo colpì al volto da dietro con un braccio da tergo. Fu l’epilogo presumibilmente di un agguato ripreso dalle telecamere di sorveglianza del locale in via Emanuele De Deo e acquisite dalla polizia appena si seppe del ferimento. Il proiettile provocò un danno ridotto alla vittima, tanto che non si rese necessario l’intervento dei medici ospedalieri. Ma nonostante ciò, gli investigatori della Mobile rapidamente partirono con le indagini e convocarono il 33enne in Questura, dove quest’ultimo mostrò il foro provocato dal colpo di pistola. L’evento è da ricondurre alla mira espansionistica del gruppo di giovani ambiziosi che volevano ritagliarsi il loro spazio all’interno delle dinamiche criminali dei Quartieri Spagnoli. Essi si dedicavano a reati contro il patrimonio avendo tra l’altro un’ampia disponibilità di armi. La base operativa era vico Lungo San Matteo, controllato addirittura militarmente.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Il Roma

Caratteri rimanenti: 400

Logo Federazione Italiana Liberi Editori