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Il caso

Riprendono le ricerche di Leonardo Franco, il napoletano scomparso in Messico

Le attività si spostano in un'area del Paese sotto il controllo dei narcos

Riprendono le ricerche di Leonardo Franco, il napoletano scomparso in Messico

Leonardo Franco, il 43enne napoletano scomparso in Messico

Dopo mesi di indagini e ricerche, riprenderanno alle 20 (ora italiana), le 12 in Messico, le ricerche di Leonardo Franco, il 43enne napoletano scomparso lo scorso ottobre nello stato di Guanajuato. Questa volta le attività si svolgeranno in un'area del Paese ritenuta sotto il controllo dei narcotrafficanti e quindi ad alta pericolosità.

Le autorità locali hanno deciso di rinforzare la scorta e la squadra di ricerca ora composte da oltre 30 uomini e donne dei corpi speciali di Marina, Esercito e forze dell'ordine dotate di unità cinofile. Nella prima fase delle indagini è stata eseguita un'ispezione in alcuni pozzi e anche interrogata una persona ritenuta informata sui fatti: dall'analisi sul suo cellulare, infatti, sarebbe emerso che poche ore prima della scomparsa l'uomo si era messo in contatto con Leonardo.

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«Supponiamo che questa persona abbia dato delle indicazioni sul luogo dove si potrebbe trovare il nostro connazionale, e per questo ora ci inoltreremo in quella zona ritenuta sotto il controllo dei narcos», spiega l'avvocato Luigi Ferrandino, capo del team investigativo della Manisco World, che sta operando con l'avvocato palermitano Giorgia Bagnasco.

A bordo dei mezzi speciali messi a disposizione dalle autorità locali ci sono anche Antonio Franco, padre di Leonardo, e Virginia Adamo, presidente della Manisco Word, l'associazione che si sta occupando del caso. L'area da perlustrare è stata individuata grazie un lavoro di intelligence che si è sviluppato nei mesi scorsi coordinato da Ferrandino.

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«Dopo ore di riunioni con il capo della Fiscalia di Guanajuato Fruttosio, - spiega Ferrandino - abbiamo ottenuto che siano state messe a disposizione le migliori risorse in tema di ricerca di persone scomparse del Messico. L'insuccesso dei giorni scorsi non ci fermerà e infatti le attività continueranno anche oggi, nonostante l'uragano che in queste ore sta colpendo quelle zone».

Il personale militare andrà avanti, qualunque siano gli ostacoli. «Siamo consapevoli delle enormi difficoltà di quei territori, ma non ci fermeremo fino a che non avremo ritrovato Leonardo», ha concluso Ferrandino.

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