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Il caso
08 Settembre 2024 - 10:23
Il carcere di Poggioreale
Nonostante la sentenza emessa da un tribunale che ha riconosciuto la necessità di trasferire un detenuto maliano, protagonista di un atto di cannibalismo avvenuto nel carcere di Poggioreale, le strutture psichiatriche della regione Campania si sono dichiarate indisponibili ad accoglierlo.
Il detenuto, secondo quanto riportato, ha inghiottito il dito di un compagno di cella dopo averlo tramortito con un morso. Tale gesto estremamente violento ha messo in evidenza l'urgenza di un sistema di supporto adeguato per i detenuti con problematiche psichiatriche, attualmente lasciati privi di assistenza adeguata.
Sulla questione è intervenuto il sindacato Unione Sindacale Polizia Penitenziaria (Uspp), con il presidente Giuseppe Moretti e il segretario campano Ciro Auricchio. «Sono gli agenti a supplire a queste carenze - ricordano i due sindacalisti - rischiando ogni giorno aggressioni e continue angherie messe in atto dai detenuti con tali patologie, in un clima di tensione totale. Inoltre, come sindacato, abbiamo più volte denunciato anche il fallimento delle Rems che con la chiusura degli Opg dovevano prendersi in carico i detenuti affetti da patologie psichiatriche».
«In Campania ci sono pochi posti e una lunga lista di attesa, quindi i detenuti rimangono in carcere senza strumenti di sostegno invece di essere presi in carico dalla sanità pubblica regionale. Questo senso di disagio - concludono i due sindacalisti - lo porteremo all'attenzione dei vertici dipartimentali nonché di quello politico».
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