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L'arresto

Aveva quasi ammazzato un ragazzo in via Foria, fuga finita per un 14enne

L’adolescente sarebbe uno dei fedelissimi di Emmanuele Marigliano, emergente ras delle Case Nuove

Aveva quasi ammazzato un ragazzo in via Foria, fuga finita per un 14enne

Aveva giurato fedeltà al gruppo Marigliano delle Case Nuove, una delle paranze controllate dal clan Contini, tanto da tatuarsi sulla mano le iniziali della famiglia “F.M.”. Ad appena 14 anni aspirava così a diventare un boss. E forse già nel mirino di un clan rivale. Potrebbe essere servito a salvargli la vita il provvedimento di fermo notificato ieri mattina dai carabinieri del nucleo Operativo della compagnia Napoli Stella e dalla polizia a E.S., ragazzino ritenuto elemento di spicco di un temibile gruppo criminale emergente. L’adolescente è accusato dalla procura per i Minorenni di essere l’autore del tentato omicidio a colpi di pistola del ventenne Ciro De Rosa. Reato «aggravato dal metodo mafioso». E non si esclude che, proprio a causa delle sue malefatte, fosse finito in cima alla lista dei cattivi stilata dal capo di un gruppo malavitoso con cui è in corso una faida. Sebbene minuto, tanto da sembrare addirittura più piccolo, il 14enne è descritto da chi indaga come spregiudicato, particolarmente feroce e, soprattutto, senza controllo. A tal punto da rendersi inviso anche all’interno del suo gruppo criminale, quello delle Case Nuove, di recente formazione e che pare sia capeggiato, come si evince dal provvedimento cautelare eseguito ieri, da un ragazzo di 26 anni, Emmanuele Marigliano. Si tratta di una banda di giovanissimi malavitosi, finita al centro di uno scontro interno alle fazioni che compongono il clan Contini, contrapposto alle famiglie dell’Arenaccia e del Buvero di Sant’Antonio Abate, capeggiate dal boss Nicola Rullo. La sua indole criminale sta tutta in un messaggio whatsapp assai minaccioso, inviato addirittura alla madre, colpevole, a suo dire, di avere aiutato le “guardie” a trovarlo.

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Tornando allo scorso 21 luglio, l’aspirante babyboss è entrato in azione con un 16enne, nel frattempo arrestato per altri fatti. Su uno scooter rubato ha sparato e ferito all’addome un giovane di 20 anni, in sella a un motociclo con un amico, forse al culmine dell’immancabile lite tra giovanissimi scoppiata nel week end, forse per il solito sguardo di troppo. Da quanto emerge, anche dal web, il boss rivale lo teneva nel mirino e forse per questo la madre, anche lei con dei precedenti, ha deciso di collaborare con la questura. Al vaglio della Squadra mobile ci sono tutta una serie di episodi, tra stese e ferimenti, che potrebbero avere nel 14enne lo stesso comune denominatore. Il 25 agosto la donna aveva denunciato la scomparsa del figlio: dall’inizio del mese non aveva notizie. Poi ha ricevuto dei messaggi con i quali il ragazzo le faceva sapere di essere in procinto di partire per Ibiza. E proprio ad agosto, in un locale dell’isola, avrebbe accoltellato una persona. Ma anche su questo episodio sono in corso accertamenti. Il 14enne, secondo quanto si è appreso, sarebbe stato rintracciato e bloccato proprio nell’abitazione del suo capo: con il suo complice 16enne aveva immortalato la sua devozione alla famiglia criminale della zona di piazza Mercato con le iniziali “F.M.”, tatuate sulle mani.

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