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Omicidio del 19enne, il legale dell'assassino: ha sparato per difendersi

Il delitto al culmine di una lite tra gruppi di giovani

Santo Romano

Santo Romano

SAN SEBASTIANO AL VESUVIO. Ha ammesso di aver sparato ma "per difendersi" il 17enne arrestato per l'omicidio del 19enne Santo Romano avvenuto l'altro ieri notte a San Sebastiano al Vesuvio al culmine di una lite tra gruppi di giovani. Lo spiega a LaPresse il legale Luca Raviele, che assiste il minore.

Davanti al pm della Procura minorile, il ragazzo fermato "ha ammesso di aver sparato fornendo però dinamica diversa" rispetto alle testimonianze che secondo cui la vittima cercava di fare da 'paciere'. Il 17enne - continua il legale - avrebbe riferito infatti di una "breve discussione nata per una spallata" quando "mentre stava andando via a bordo della Smart un gruppo di 4-5 ragazzi, fra i quali c'era anche la vittima, lo ha afferrato per un braccio.

Uno gli avrebbe dato uno schiaffo e un altro estratto un coltello. A quel punto ha estratto la pistola che deteneva illegalmente e ha sparato ma per legittima difesa, senza la volontà di uccidere". Uscito a maggio dal carcere minorile, il giovane "ha anche dei problemi di carattere psichiatrico accertati da una perizia del 2022 - aggiunge il legale -, che lo ha giudicato capace di intendere e di volere solo in parte e dichiarato non imputabile".

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