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Il caso Acerra

Pitbull uccide bimba, Ordine veterinari: «Disponibili a lavorare su prevenzione»

L'intervento dell'ordine

Pitbull uccide bimba, Ordine veterinari: «Disponibili a lavorare su prevenzione»

«La Federazione nazionale degli Ordini dei veterinari italiani (Fnovi) esprime profondo cordoglio per la tragica scomparsa della bambina di Acerra in provincia di Napoli, vittima, come riportano le notizie di stampa, di un fatale attacco da parte di un pitbull nella sua abitazione. Di fronte a questa ennesima tragedia, Fnovi ribadisce con forza l'importanza di una corretta gestione degli animali domestici, in particolare dei cani, che tenga in debito conto le loro caratteristiche etologiche e le potenziali implicazioni per la sicurezza delle persone. Fnovi sottolinea come la consapevolezza e la responsabilità siano i pilastri fondamentali per prevenire incidenti di questo tipo e in quest'ottica si rende disponibile a collaborare attivamente con le istituzioni e le altre parti interessate per contribuire a definire strategie efficaci volte a prevenire il ripetersi di simili tragedie». E' il messaggio lanciato dagli Ordini dei veterinari dopo la morte della bimba di 9 mesi ad Acerra, azzannata, secondo quanto raccontato dal papà, dal pitbull di casa mentre dormiva.

«La sicurezza delle persone e il benessere degli animali sono valori che vanno tutelati con il massimo impegno - spiegano dalla Fnovi in una nota - L'aggressività canina può avere diverse cause, come per esempio una base genetica, ma anche una serie di fattori ambientali (alterazione delle fasi di sviluppo, ambiente di vita in cui il cane cresce e diventa adulto, stati di paura e/o di ansia, dolore, malattie organiche).  

Per quanto riguarda la componente genetica, spiegano i veterinari, «l'unica strategia in nostro possesso è quella di escludere dalla riproduzione individui che hanno manifestato questo tipo di comportamento, incompatibile con l'inserimento dell'animale nel nostro contesto di vita».

Relativamente ai fattori ambientali, invece, proseguono i camici bianchi, «l'educazione e la socializzazione degli animali fin dai primi mesi di vita, rappresentano elementi imprescindibili per garantire una convivenza pacifica e sicura. A ciò si aggiunge la responsabilità che hanno i proprietari di informarsi adeguatamente sulle esigenze specifiche fisiologiche ed etologiche dell'animale adottato, cercando di imparare a comunicare con lui in modo chiaro e coerente».

Si tratta, conclude la Fnovi, «di impostare una gestione consapevole dei cani, che tenga anche conto delle potenziali difficoltà e dei rischi connessi alla convivenza con soggetti che hanno caratteristiche fisiche e comportamentali tali da renderli, in alcuni casi, potenzialmente pericolosi». 

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