Cerca

camorra

Allarme racket a Secondigliano, pista spagnola per il ras in fuga

I clan Licciardi e Vanella Grassi si sono divisi il pizzo. Caccia al capozona “Pierino ’o pompiere”

Allarme racket a Secondigliano, pista spagnola per il ras in fuga

NAPOLI. Emergenza racket a Secondigliano, inquirenti e investigatori pronti ad alzare il livello di attenzione in vista della “tradizionale” escalation di “bussate” di Ferragosto. Le poche denunce delle vittime, ma le numerose indiscrezioni arrivate dal territorio stanno infatti facendo dormire sonni poco tranquilli agli uomini dello Stato, costretti ancora una volta a fare i conti con un contesto criminale in continuo mutamento e pertanto da non prendere assolutamente sottogamba. Sotto la lente finiscono in particolare due clan: i Licciardi della Masseria Cardone e i sottogruppi che compongono la holding della Vanella Grassi. Sarebbero queste le cosche che, dopo le recenti retate che hanno colpito i clan rivali, si starebbero dividendo gli affari nel quartiere. Su tutti, quelli del racket e della spaccio di droga.

È proprio in questo scenario dalle tinte più che fosche che mai che all’alba di venerdì sono scattati gli arresti di Giovanni Napoli e Luca Gelsomino, raggiunti da un decreto di fermo emesso d’urgenza dalla Dda per pericolo di fuga. I due esponenti del clan Licciardi sono accusati di aver imposto una tangente da 5.000 euro a un costruttore edile della zona: pretesa poi ridotta a 2.000 euro dopo una trattativa con la vittima. Il costruttore, messo alle strette e più volte minacciato, ha però poi deciso di denunciare tutto alla polizia, innescando le indagini con cui il commissariato Secondigliano e la Squadra mobile sono riusciti, nel giro di una manciata di giorni, ad arrivare al fermo dei due presunti aguzzini. Il cerchio non è però ancora del tutto chiuso. All’appello manca infatti quello che è stato inquadrato come l’ispiratore-mandante della spedizione estorsiva, vale a dire il ras Pietro Izzo, 59enne pregiudicato conosciuto negli ambienti criminali della zona con l’alias di “Pierino ’o pompiere”.

Di lui sembra al momento essersi persa ogni traccia e gli inquirenti non escludono che possa trovarsi anche all’estero. Sul suo conto, il 23 novembre 2020, ha riferito importanti indicazioni l’ex narcos di Caivano Vincenzo Iuorio, oggi collaboratore di giustizia: «Izzo, che io sappia ha un ristorante o una pizzeria in Spagna, a Malaga. Lo diceva lui e voleva fare investire in questa attività anche Genny (Gennaro Sautto, ndr)». Gli inquirenti non escludono, fra le varie ipotesi, che il capozona della Masseria Cardone, possa trovarsi proprio in terra iberica. Izzo era tra l’altro già balzato alla ribalta della cronaca nera locale nel dicembre 2019, quando insieme ad altri due affiliati aveva provato a imporre una tangente estorsiva, sempre da 5.000 euro. Avrebbero chiesto il classico “regalo di Natale” a un imprenditore della grande distribuzione, coinvolto a livello di attività nel centro commerciale “La birreria” in piazza Madonna dell’Arco a Miano (nell’area della ex birreria Peroni). Ma la vittima non ha perso tempo e ha chiesto aiuto alla polizia, puntuale con gli investigatori della Squadra mobile e del commissariato Scampia a risolvere il caso a tempo di record con la cattura dei tre aguzzini.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Il Roma

Caratteri rimanenti: 400

Logo Federazione Italiana Liberi Editori