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28 Settembre 2018 - 15:50
La polizia blocca i quattro componenti della banda. La vittima li conosceva
AFRAGOLA. Durante la notte gli agenti della Polizia di Stato del Commissariato di Polizia di Stato Afragola, hanno sottoposto a fermo di polizia giudiziaria il 18enne P.L., il 20enne P.A., il 18enne N.A. ed il minore N.P. perché gravemente indiziati del reato di rapina aggravata in concorso tra loro. Durante un servizio di prevenzione e repressione dei reati in genere nel territorio afragolese, i poliziotti sono stati inviati dalla Sala Operativa da un giovane 33enne che denunciava un’aggressione a scopo di rapina, da parte di quattro persone che conosceva. Giunti sul luogo segnalato, gli agenti trovavano la persona aggredita con il volto tumefatto e numerose escoriazioni sulla testa, il quale riferiva che poco dopo la mezzanotte, mentre rientrava a casa, era stato avvicinato da queste quattro persone che lui conosceva, che lo avevano bloccato e cominciato a picchiare, prima a mani nude e subito dopo utilizzando un tirapugni di metallo ed un martello, chiedendogli dove avesse il danaro. Mentre era a terra inerme, gli hanno strappato il giubbino prendendo, da una tasca interna, tutti i suoi risparmi che ammontavano a 470 euro. Approfittando di un attimo di distrazione degli aggressori riusciva a sfuggire rifugiandosi presso la sua abitazione dove aveva richiesto l’aiuto della Polizia e del 118. Mentre era intento a parlare con i poliziotti, la vittima ha indicato una vettura Clio che transitava sotto la sua abitazione in quel momento con a bordo tre delle persone responsabili dell’aggressione. I poliziotti si ponevano all’inseguimento dell’auto riuscendo a bloccarli; all’interno dell’autovettura è hanno trovato un martello da muratore ed un tirapugni di metallo, lanciato dall’autovettura Clio durante l’inseguimento, è stato recuperato dagli agenti. I tre fermati sono stati portati in commissariato dove è giunta anche la vittima, dopo aver ricevuto le opportune cure mediche, che riconosceva due dei suoi aggressori, i quali avevano sugli abiti, delle macchie di sangue. Nel contempo sono giunti parenti ed amici dei fermati, due dei quali avevano gli abiti macchiati di sangue e la vittima li ha indicati quali componenti del commando che lo aveva aggredito e rapinato. Un tentativo di depistare i poliziotti è stato fatto da una parente dei fermati che asseriva di essere stata aggredita da una persona sconosciuta ma, assunta a sommarie informazioni si è più volte contraddetta, riuscendo solo a guadagnare una denuncia per favoreggiamento ai quattro fermati. Avvisate le autorità giudiziarie competenti, i tre maggiorenni sono stati associati presso la casa circondariale di Napoli Poggioreale mentre il minore è stato accompagnato presso il Centro di prima accoglienza.
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