Tutte le novità
camorra
02 Settembre 2025 - 09:11
NAPOLI. Con il fiato sul collo. A poco più di due mesi di distanza dal brutale omicidio di Pasquale Buono, il 45enne freddato nel suo negozio di biancheria intima in corso Italia, ad Afragola, le indagini sul delitto sembrano aver subito una prima, decisiva accelerazione. Nel registro degli indagati compare da pochi giorni un nome, quello di un giovane napoletano residente nel comune dell’hinterland nord, sospettato di aver guidato il motorino utilizzato dal commando per mettere a segno il piano di morte.
Nel mirino della Direzione distrettuale antimafia è finito Marco Castiello, 21enne dalla fedina penale immacolata, che pochi giorni fa si è ritrovato davanti la porta di casa i poliziotti della Squadra mobile di Napoli e del commissariato di Afragola. Gli investigatori hanno passato al setaccio l’appartamento e al termine del “blitz” hanno sottoposto a sequestro un telefonino iPhone e un borsello a tracolla: lo stesso che secondo gli inquirenti il “pilota” avrebbe indossato il 12 giugno scorso. Castiello, nonostante i sospetti della Procura partenopea, resta però al momento indagato a piede libero e, dunque, senza alcuna misura cautelare a carico. Toccherà eventualmente al suo difensore, il penalista Dario Carmine Procentese, dimostrarne l’estraneità rispetto alla vicenda nei prossimi step di un procedimento penale non ancora arrivato alla fase clou.
All’appello ferma restando la presunzione di innocenza del 21enne manca infatti ancora l’esecutore materiale dell’assassinio di Buono. Entrambi i sicari indossavano infatti i caschi integrali e questa circostanza sta complicando non poco il lavoro di inquirenti e investigatori che stanno lavorando al caso. L’agguato era stato immortalato in un video catturato da una telecamere di videosorveglianza installata in corso Italia, a pochi metri di distanza dal negozio che sarebbe diventato la scena del crimine.
Anche quel video è oggi agli atti dell’inchiesta aperta dopo l’omicidio di Pasquale Buono, assassinato all’interno del suo negozio di intimo poco dopo le 18:30. Inizialmente si parlava di tre colpi esplosi alle spalle, ma da una perizia è emerso che i colpi esplosi sono stati almeno cinque, tutti al torace. L’arma usata, un revolver, non aveva lasciato tracce, perché non produce bossoli, che restano nel tamburo. Nella sequenza si notavano due uomini arrivare all’altezza del civico 27 di corso Italia in sella a uno scooter Honda “Sh”, con il volto coperto da caschi integrali e vestiti con abiti scuri.
Il conducente rimaneva seduto sul motorino, mentre il passeggero impugnava un’arma nella mano destra e si avvicinava al’ingresso del negozio. Poi il braccio teso e gli spari, mentre una persona che indossava una maglia bianca si lanciava a terra per poi uscire dall’inquadratura. La fuga era stata rapidissima. Il killer rimontava in sella e il conducente dello scooter ripartiva a tutto gas. Buono, stando alle dichiarazioni del boss pentito Michele Puzio, sarebbe stato vicino agli ambienti del clan Moccia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Copyright @ - Nuovo Giornale Roma Società Cooperativa - Corso Garibaldi, 32 - Napoli - 80142 - Partita Iva 07406411210 - La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo - Il giornale aderisce alla FILE (Federazione Italiana Liberi Editori) e all'IAP (Istituto di autodisciplina pubblicitaria) Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo giornale può essere riprodotta con alcun mezzo e/o diffusa in alcun modo e a qualsiasi titolo