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11 Dicembre 2025 - 08:31
NAPOLI. Otto omicidi maturati nel pieno della seconda faida di Scampia, nuova raffica di “sconti” per i boss e killer di “Gomorra”. Dopo il verdetto di primo grado emesso alla fine dell’ottobre 2024, ieri mattina a pronunciarsi è stata la seconda sezione della Corte di assise di appello di Napoli. I colpi di scena anche questa volta non si sono fatti attendere: ben quattro gli ergastoli cancellati. Grazie al riconoscimento delle attenuanti generiche equivalenti ras della Vanella Grassi Salvatore Petriccione ha rimediato 30 anni di carcere. Rito Calzone, Raffaele Musolino, Renato Napoleone, Luca Raiano e Nunzio Talotti se la sono cavata con 20 anni a testa. Musolino, Petriccione, Talotti e Raiano nel rito abbreviato erano stati tutti condannati al carcere a vita.
I giudici di appello, ieri, hanno infine confermato le condanne a 30 anni rimediate in primo grado da Cesare Pagano e Carmine Pagano. Il verdetto della Corte di assise di appello è stato dunque accolto con favore dal collegio difensivo, chiamato al non semplice compito di limitare i danni dopo la prima sequenza di ergastoli. Petriccione era difeso dagli avvocati Domenico Dello Iacono e Leopoldo Perone; Napoleone dagli avvocati Dello Iacono e Claudio Davino; Calzone dagli avvocati Luigi Senese e Lucia Boscaino; Raiano dagli avvocati Gandolfo Geraci e Raffaele Chiummariello; Talotti e Musolino dall’avvocato Vittorio Giaquinto. In primo grado erano imputati anche Davide Francescone, Salvatore Frate, Enzo Notturno e Fabio Magnetti. I primi tre avevano rimediato vent’anni ciascuno, il quarto dieci anni.
Le indagini dei carabinieri avevano consentito di fare luce su otto omicidi avvenuti tra il 14 marzo 2007 e il 9 febbraio 2008. I ras della Vanella Grassi, all’epoca entrati in rotta di collisione con i Di Lauro e confluire negli Amato-Pagano su istigazione dei vertici di questi ultimi, sono così finiti a processo in relazione a otto omicidi: quello di Giuseppe Pica dei Di Lauro (14 marzo 2007); Francesco Cardillo dei Di Lauro (14 3 2007); Lucio De Lucia dei Di Lauro (21 marzo 2007); Patrizio De Vitale, da poco transitato nella compagine scissionista (31 maggio 2007; Luigi Giannino della Vinella Grassi (13 giugno 2007; Salvatore Ferrara dei Di Lauro (25 settembre 2007; Luigi Magnetti della “Vinella” (25 settembre 2007; Carmine Fusco dei Di Lauro (9 febbraio 2008).
Per l’omicidio Pica sono indagati Rito Calzone “o’ pisano”, Enzo Notturno “Vector”, Carmine e Cesare Pagano. Per Cardillo rispondeva Salvatore Frate. Lucio De Lucia: Rito Calzone e Cesare Pagano. Per De Vitale: Marco Di Lauro e Nunzio Talotti. Per Giannino: Marco Di Lauro, Mario Buono, Musolino e Vincenzo Di Lauro. Per Ferrara: Raffaele Amato del ’65, Cesare Pagano, Salvatore Petriccione e Luca Raiano. Per Magnetti: Raffaele Amato, Carmine Pagano, Cesare Pagano, Petriccione, Napoleone, Francescone. Per Fusco: Raffaele Amato, Petriccione, Raiano e Magnetti. Quanto a Calzone, la Corte, pur accogliendo l’appello della Dda e ritenendolo responsabile anche dell’omicidio De Lucia, ha accolto le richieste difensive e riconosciuto la continuazione con il delitto Pica, condannandolo (per entrambi gli omicidi) a 20 anni: la stessa del primo grado per un solo delitto.
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