
Beatrice di Borbone: «Adoro Napoli e ci verrò a vivere»
La Principessa confida un progetto di lavoro per i giovani talenti: “Tesori delle Due Sicilie”
di Rosa Benigno
Dom 19 Novembre 2023 10:21
BAGHERIA. «Finalmente prendo casa a Napoli», si illuminano del sole partenopeo gli occhi della Principessa Beatrice di Borbone delle Due Sicilie “confidando” al “ROMA” che tra qualche giorno sarà a passeggio per le strade della sua amata Capitale del Regno di cui è illustre discendente. E racconta di un modernissimo progetto, ormai prossimo al varo, per creare opportunità di lavoro per giovani talenti dell’artigianato nel Sud.
«Adoro Napoli esclama con slancio è bellissima. Anche quella confusione è per me sempre un motivo di grande allegria. Mi piace tutto. E soprattutto mi piace che Napoli ha mantenuto la sua identità». I napoletani la riconosceranno dalla sua chioma bionda, lo sguardo d’azzurro intenso e il sorriso di una donna che torna bambina confondendosi tra i vicoli della città del Vesuvio e del mare, dei presepi e delle voci della strada. Ospite d’onore di un evento in Sicilia, a Bagheria, Sua Altezza Reale ha apprezzato il giovane sindaco Filippo Maria Tripoli. «Un sindaco tanto giovane ha commentato di una generazione che oggi rischia di perdere la memoria storica che ha fatto grandi questi luoghi e che lui invece intende recuperare nelle scuole per sensibilizzare i più giovani ad approfondirla e ad appropriarsene. Nelle giovani generazioni, purtroppo, non si avverte più tanta passione per la storia che va invece coltivata, perché è alla base della nostra identità».
Nella suggestiva sala di ricevimento di Villa Branciforti di Butera è stato commemorato l’ultimo sindaco borbonico, Don Gesualdo Pittalà, ucciso nel 1849. E la Principessa Beatrice di Borbone ha gustato la bellezza del salone dalla volta con affreschi settecenteschi attribuiti al pittore fiammingo Gugliemo Borremans, durante un convegno organizzato dalla Fondazione Il Giglio di Napoli con l'Associazione Bagheria per il Sud. «Fa piacere che questa bellezza e il savoir faire di questi palazzi vengano con tanta cura preservati aggiunge Beatrice di Borbone delle Due Sicilie diventati oggi patrimonio di ciascuno di noi e nei quali dovremmo rispecchiarci un po’ di più. Altrimenti finiremo per rispecchiarci nelle opere brutte realizzate in giro… mi riferisco ai graffiti che deturpano le facciate di palazzi storici di grande valore».
A quali città sta pensando?
«A Napoli. È una vergogna che si vedano sopra le mura di palazzi stupendi “Ti amo” o disegni orribili. Non c’è più rispetto per il bello».
Come sta vivendo la condizione del mondo che in questo periodo è devastato da tante guerre?
«In modo terribile. Purtroppo, come sempre, ci sono popolazioni che soffrono. Morti ammazzati, donne violentate, bambini uccisi. Vediamo quello che succede tra Israele e Palestina… Orrori che non dovrebbero più esistere oggi. È triste. È veramente inaccettabile pensare che oggi ci sia ancora gente che si ammazza così. Sì, comprendo ciò che reclama la Palestina e ciò a cui aspira Israele, però questa voglia spiega tanto orrore? No, non è possibile. Penso che non sia tutto bianco o tutto nero. Che tanto la Palestina, quanto Israele sono colpevoli di ciò che sta accadendo in questi giorni. Quando si sparge del sangue in questo modo sei colpevole. Non è possibile attaccare o rispondere in modo così selvaggio».
Quando torna a Napoli?
«Fra poco. Ho impegni lì e a fine dicembre poi verrò per incontrare amici e anche perché ho finalmente trovato un appartamento». Diventa, anche per residenza, napoletana? «E sì, sono già siciliana con una casa qui...».
Cosa vorrebbe cambiare di Napoli oggi?
«Quello che dicevo prima: mi piacerebbe più rispetto per il bello. Anche se riconosco che sono state fatte molte cose. A Capodimonte è stato fatto un lavoro fantastico. Il Palazzo Reale comincia a riprendere il lusso dei tempi passati. Anche se c’è ancora un lavoro pazzesco da fare. Caserta ha una Soprintendente che sta impegnandosi moltissimo… ma per me è difficile dire qualcosa di negativo su Napoli, perché a me Napoli piace tutta. Mi piace anche il casino di Napoli, il rumore, tutto…».
Ma in una scaletta di ciò che più gradisce: cosa più di ogni altro?
«Il bello di Napoli è che ha mantenuto la sua identità. Ci sono tante città oggi nel mondo, dove ti chiedi: dove sono? A Parigi, a New York. Non fai più alcuna differenza: tanti negozi con gli stessi marchi e nulla più di tipico, di originale».
Lei ha sempre un’ansia per il futuro dei giovani del Sud, cosa auspica per loro?
«Il lavoro. La realizzazione dei loro sogni. Ora sto creando un sito per la salvaguardia dei mestieri, o meglio, dell’artigianato di valore, per spingere a trasferire alle future generazioni la creatività che è appartenuta alla nostra storia: arte della ceramica, del ricamo, dell’intaglio…».
Come sarà strutturato?
«Sarà una vetrina online alla quale i giovani potranno affidare tre o quattro lavori da esporre, una esposizione dell’artigianato dell’Italia del Sud che si chiamerà “Tesori delle Due Sicilie”. È già tutto registrato e l’iniziativa partirà a breve. Il tempo di definire alcuni dettagli tecnici. Vorrei tanto riuscire a creare opportunità per chi possiede talenti».
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