Blitz dei carabinieri interrompe "promessa di matrimonio": tre arresti
Scene da un matrimonio del clan Di Martino. All'esterno i blindati dell'Arma, poi gli uomini in fila in manette, nel Municipio le urla e il malore delle donne. Due di loro soccorse dal 118.
di Redazione
Mer 15 Gennaio 2020 19:38
GRAGNANO. Una promessa di matrimonio con triplice arresto è quanto accaduto al Comune di Gragnano, dove i carabinieri hanno fatto irruzione nel pomeriggio, assediando la casa comunale per impedire a tre uomini del clan Di Martino di sfuggire alla cattura. I militari dell'Arma sono andati via dopo avere stretto le manette ai polsi a uno dei rampolli della cosca della droga dei Monti Lattari e ad altri due affiliati, mentre le donne della famiglia urlavano e si accasciavano per improvvisi malori per i quali è stato necessario assicurare l'intervento di due ambulanze del 118. Sulle prime, il grande clamore dei blindati che hanno circondato all'esterno la sede del Municipio in via Vittorio Veneto e via Tommaso Sorrentino, aveva fatto presumere la cattura del latitante del clan Di Martino, Antonio, figlio del boss Leonardo, detto 'o lione che è in carcere dal 5 dicembre del 2018, finito nella retata dell'operazione Olimpo, con cui sono stati decapitati 4 clan dell'area stabiese e dei Monti Lattari e che ha stretto le manette ai polsi anche all'imprenditore del latte, Adolfo Greco, ieri scarcerato per le sue precarie condizioni di salute e oggi di nuovo arrestato in seguito a una ulteriore indagine sull'ingresso nel settore del latte da parte del clan dei Casalesi, favoriti dalle attività dello stesso imprenditore stabiese.
La "primula rossa" dei Monti Lattari è inserito nella lista dei 100 latitanti più pericolosi e più ricercati d'Italia.
Di certo i carabinieri hanno dato vita a una brillante operazione, con la cattura di tre pericolosi esponenti del clan che domina sul crimine dei comuni dei Monti Lattari con estorsioni, la coltivazione, la trasformazione e lo spaccio della marijuana, il vasto business di un'area ribattezzata la "Giamaica d'Italia".
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