Bologna, migrante iscritto all'anagrafe, inammissibile e respinto il ricorso del Viminale
di Redazione
Ven 09 Agosto 2019 14:40
BOLOGNA. I richiedenti asilo hanno diritto alla residenza anagrafica nonostante il Decreto Sicurezza. È quanto aveva stabilito, mesi fa, il Tribunale di Bologna, imponendo al Comune di Bologna di iscrivere all'anagrafe una richiedente asilo a cui era stata negata la residenza in base al Decreto Salvini. Contro questa decisione, però, il ministero dell'Interno aveva opposto reclamo ma il Tribunale ha confermato la propria decisione e il collegio ha ritenuto inammissibile il ricorso. Ad annunciarlo, gli avvocati Antonio Mumolo e Paola Pizzi, dell'Associazione Avvocato di Strada, che hanno difeso la richiedente asilo.
«Il ministero dell'Interno - spiega Mumolo - riteneva di essere legittimato a proporre reclamo in quanto "litisconsorte necessario". Sosteneva, inoltre, di potersi sostituire al sindaco di Bologna, che aveva deciso di non proporre reclamo e aveva invece già iscritto all'anagrafe la signora richiedente asilo. Ma il Collegio ha invece stabilito che: il ministero dell'Interno non è "litisconsorte necessario" e non può proporre reclamo non essendosi presentato nella prima fase del giudizio e che non ha il potere di sostituirsi al sindaco, se quest'ultimo decide di accettare la decisione del Tribunale. Ancora una volta - conclude Mumolo - un Tribunale afferma che anche il ministero dell'Interno è soggetto alla legge. È una vittoria del diritto in tempi bui per la nostra democrazia».
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