Il Vesuvio decreta dodici nuovi campioni d’Italia di cronoscalata. È il responso della gara, valida per la categoria master per i soli tesserati della Federciclismo, organizzata dall’associazione Black Panthers di Francesco Vitiello, con il sostegno dell’amministrazione comunale di Torre del Greco del sindaco Giovanni Palomba e dell’assessorato allo Sport guidato da Giuseppe Speranza, che ha portato più di cento atleti provenienti da tutta Italia a sfidarsi su un percorso di 10,9 chilometri e un dislivello di oltre 900 metri, partiti a distanza di un minuto l’uno dall’altro accompagnati dall’incitamento dello speaker Mino Monelli.

Via dall’hotel Sakura, arrivo a quota mille del vulcano più famoso al mondo, In dodici si sono aggiudicati la maglia tricolore: si tratta di Jacopo Di Buccio (categoria elite, GM Bike), Antonio Ceglie (M1, Team Bike Vincenzo Elefante), Angelo Vaccaro (M2, GC Avigliano), Sabato Maria Venutolo (M3, Ciclistica Pavullese), Stefano Fatone (M4, Barracuda Bike Cycling Team), Antonio Borrelli (M5, Bike & Sport Team Mtb), Antonio Decurione (M6, Team Amoruso), Aldo Adamo (M7, Team Amoruso), Luigi Nunziante (M8, Rokka Bike) e tra le donne Lidia Principe (W1, Barracuda Bike Cycling Team), Tullia Galliano (W2, Bike & Sport Team Mtb) e Oksana Chornomorets (W3, Bike & Sport Team Mtb).

Per quanto riguarda invece la sfida nel suo complesso, a trionfare tra gli uomini è stato Raffaele Cinque (Team Ciclismo Sorrentino), che ha concluso l’ascesa di 10,9 km in 31.59, precedendo Ernesto Nicoletti (Wellness in Motion, 34.05) e Mauro Coppola (Lucky Team, 34.07): “Per me il Vesuvio non era una salita nuova – ha detto Cinque a fine gara – ma ogni volta quando lo scalo mi viene da dire ‘ma chi me l’ha fatto fare?’. Questa salita è capace sempre di regalare grandi emozioni”.

Tra le donne invece si è imposta Lidia Principe (Barracuda Bike Cycling Team), che ha fermato il cronometro sul tempo di 47.37, facendo meglio di Tullia Galliano (Bike & Sport Mtb, 50.26) ed Antonietta Capuano (Bike Asd Events, 50.49). “Per me si è trattata della seconda scalata del Vesuvio – ha confessato la vincitrice – ma grazie ai suggerimenti di alcune compagne, era come se la conoscessi a memoria. Inizio e fine sono terribili, la parte centrale un po’ più gestibile. Sono contenta per le sensazioni provate”.

A dare manforte ai partecipanti, il testimonial Gilberto Simoni, che ha ricordato la sua ultima esperienza da professionista sul Vesuvio, quando il Giro d’Italia 2009 arrivò a quota mille: “Ero fuori classifica, tanto che alla fine giunsi ottavo, ma provai a fare mia la tappa. Peccato che a ridosso del traguardo fui ripreso e superato dallo spagnolo Sastre”.