«Fico, Manfredi e Amendola? Non mi sbilancio sui nomi ma questi tre sono di grande qualità e rappresentano anche un passo avanti rispetto alle proposte messe in campo le ultime volte che hanno visto il Pd perdere le elezioni, secondo me non a caso ma perché avevamo prodotto degli errori politici enormi, a partire dalle primarie». Lo ha detto Marco Sarracino, segretario metropolitano del Pd di Napoli, intervenuto questa mattina a Radio Crc, interpellato sul possibile candidato sindaco unitario di quello che lo stesso Sarracino definisce «campo democratico», composto dal Pd, le forze di centrosinistra e il Movimento 5 Stelle.

Sui nomi del presidente della Camera, dell'ex ministro dell'Università e del sottosegretario agli Affari europei, Sarracino ha spiegato che «sono tutti nomi molto affezionati alla nostra città e sono certo che, se dovesse essere uno di loro, farebbe sicuramente bene. Io lavoro per un nome unitario e lavoro per unire la coalizione e questo lavoro sta producendo dei frutti positivi. In settimana saremo nelle condizioni di vederci e di condividere anche dei punti basilari del programma: lotta alle diseguaglianze e alla povertà, che hanno raggiunto in città livelli eticamente inaccettabili, un nuovo sviluppo in chiave ecosostenibile e il miglioramento dei servizi essenziali. Discutere di queste cose e farlo in maniera unitaria - ha concluso - è l'obiettivo che si è fissato il Pd e sono sicuro che ci ritroveremo anche attorno a una proposta di nome unitario».

«Subito dopo le regionali abbiamo tenuto una direzione provinciale dove all'unanimità si è deciso di non utilizzare lo strumento delle primarie per la corsa del candidato sindaco. L'abbiamo escluso molti mesi fa e continuiamo ad escluderlo» ha spiegato.

«In passato con le primarie non abbiamo fatto una bella figura - ha ricordato Sarracino - e anzi è stato uno dei motivi per cui abbiamo perso. Preferisco un percorso di discussione anche lunga ma unitaria, anziché una lotta che in questo momento rischia di essere veramente fuori dalla realtà. La gente si aspetta da noi proposte concrete per il futuro e per la ricostruzione di questa città, non uno scontro o una prova muscolare incomprensibile». 

Inoltre, ha aggiunto Sarracino, «viviamo una crisi economica e sanitaria senza precedenti e metterci ad aprire seggi elettorali mentre non sappiamo se la prossima settimana i negozi di tante persone potranno essere aperti mi sembra una cosa fuori dalla storia. Roma vive una situazione sanitaria decisamente migliore di Napoli, che è la città metropolitana che è stata per più tempo in zona rossa, il partito di Roma nella sua autonomia ha deciso di fare questo percorso e lo rispetto, ma noi l'abbiamo escluso molti mesi fa».

Interpellato sulla candidatura di Antonio Bassolino e su una possibile ricucitura al ballottaggio, Sarracino ha confermato: «Io lavoro per questo. L'avversario del Pd sono le destre di Salvini e Meloni e il nostro obiettivo è vincere contro di loro ed evitare che Salvini e Meloni riescano ad avere un consenso a Napoli che sarebbe molto preoccupante e pericoloso per la città. Per cui - ha concluso - lavoro affinché in un eventuale ballottaggio tutto il campo del centrosinistra possa ritrovarsi. Anche se dovesse arrivarci Bassolino? Assolutamente sì».