Fari puntati sulle paranze del rione Traiano
di Redazione
Mar 11 Agosto 2020 18:58
NAPOLI. Due gang, collegate ma non in combutta, con specializzazioni diverse: una composta essenzialmente da rapinatori di Rolex, l’altra da campioni nella tecnica della gomma forata. Ma dall’estate 2017 il “grande fratello” della polizia li ha monitorati fino a gennaio dell’anno successivo, quando a carico degli 13 indagati c’erano abbastanza indizi per far scattare la misura cautelare. Così in dieci pochi mesi fa sono finiti in manette, napoletani di Forcella, Sanità, Ferrovia e Quartieri Spagnoli, già conosciuti per reati specifici.
Rispondono innanzitutto di associazione per delinquere finalizzata a reati contro il patrimonio, ma a seconda delle varie posizione anche di rapina aggravata, furto aggravato, lesioni personali, porto e detenzione di armi, cessione di droga. Le indagini sono state condotte dai poliziotti della sezione “antirapina” della Mobile della questura. Alla base dell’operazione ci sono filmati, fotografie e intercettazioni. È così emerso che ad agire, soprattutto nel centro di Napoli erano 2 bande di “professionisti”: una con a capo Ciro Iafulli e i fratelli Maranta; l’altra con Scafaro e Baldi. Gli investigatori sono partiti dalla rapina di un orologio di valore commessa, il 28 maggio 2017, in danno di una turista straniera. Poi monitorando gli spostamenti di alcuni “sospetti” sono giunti a individuare i due gruppi. In particolare, quello di Iafulli, aveva come attività principale la realizzazione di nume-rosi furti ai danni di automobilisti, consumati con la tecnica della “foratura del pneumatico”. La vittima prescelta, infatti, era un automobilista, al quale i componenti dell’organizzazione bucavano la gomma. Poi, mentre il conducente era impegnato a sostituirla, ne approfittavano per sottrarre oggetti di valore ed effetti personali.
Sono stati accertati cinque episodi di furti. Durante l’attività inoltre è stato accertato che Ciro Iafulli era dedito anche alla cessione di droga. Il secondo gruppo costituito da Giuseppe Scafaro, Nicola Baldi, Marco De Stefano e Antonio Gaudino era invece specializzato nella commissione di furti con strappo e rapine di orologi di valore. Il modus operandi dei malviventi era ben delineato. Individuata la vittima, quasi sempre un turista in giro per le strade del centro, i componenti della gang lo pedinavano per poi avvertire con una “filata” i complici che compivano il reato a piedi o in sella a scooter. A questo gruppo sono contestati rapine, lesioni personali e furti con strappo commessi dal agosto 2017 a gennaio 2018. Infine, Mariano Martusciello e Antonio Paolella rispondono di furti a turisti stranieri tra agosto e settembre 2017. Per alcuni degli esponenti della super banda del centro storico di Napoli poche settimane fa è scatta poi a sorpresa la scarcerazione per attenuazione delle esigenze cautelari.
Sul punto, non è da escludere che anche la gang che sta seminando il panico nella zona di Soccavo nelle ultime settimane faccia parte di una batteria più ampia. Le indagini sono comunque ancora in corso e si stanno concentrando sui movimenti di alcuni gruppi molto “attivi” nella zona del rione Traiano.
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