NAPOLI. Non c'era la comunità ebraica oggi a Napoli, dove l'amministrazione comunale, guidata dal sindaco Luigi de Magistris, ha ricordato le vittime dell'Olocausto in via Luciana Pacifici, la strada intitolata alla piccola di otto mesi deceduta in un vagone che la trasferiva ad Auschwitz. Continua la polemica con Eleonora De Majo, neo assessore alla Cultura, per un post critico nei confronti dello Stato d'Israele pubblicato quando non faceva ancora parte della Giunta. «Chi non c'è ha torto» ha commentato de Magistris. «Non voglio fare polemiche, bisogna evitare di costruire il rancora al contrario. - ha detto il primo cittadino - Oggi c'è tutta la città antifascista e antinazista che si riconosce nei valori di liberà, uguaglianza, giustizia e fratellanza. Se ci sono dei problemi personali, non è questa la giornata per manifestare. Nessuno si permetta di dire che quest'Amministrazione non sia schierata». Il sindaco ha rivendicato il fatto che il suo governo cittadino ha «avuto il coraggio, rispetto ad altri, di cambiare questo il nome di questo luogo da Gaetano Azzariti, che era un magistrato fascista, a Luciana Pacifici, bimba ebrea. Noi rispettiamo tutti, ma oggi chi non c'è ha torto perché è la giornata della città». La città, ha ricordato de Magistris, «delle Quattro giornate, la prima città d'Europa che si è liberata da sola dal nazifascismo con una rivolta di popolo alla quale parteciparono anche i bambini. Questa città non prenderà mai la via della barbarie nazista, del collaborazionismo fascista perché questi valori fanno parte delle radici della città di Napoli. Chiaramente le radici vanno innaffiate con la memoria ed è per questo che oggi è una giornata importante perché altrimenti si rischia la narcotizzazione, l'indifferenza» ha concluso.