CASTELLAMMARE DI STABIA. Nessun risarcimento a carico del fotografo/cineoperatore che sbagliò le riprese della prima comunione, “bucando” il momento in cui una ragazzina prendeva il sacramento, nella chiesa del Carmine di Castellammare di Stabia, il 18 settembre del 2011. Il Tribunale di Torre Annunziata (Giudice la dott.ssa Ida Perna), con la sentenza n. 755/2023, ha ribaltato la decisione del Giudice di Pace che, invece, aveva condannato il fotografo a pagare 3mila euro ai genitori della piccola e 2mila all’avvocato. Una sentenza che salì agli onori della cronaca. Secondo il Tribunale, invece, che ha esaminato l’appello del fotografo, patrocinato dall’avvocato Marco Ambrosio, non sussiste alcuna fonte di danno morale o addirittura esistenziale, poiché non sono stati violati diritti fondamentali della persona. Ora, al termine di un iter giudiziario durato dodici anni, il fotografo/cineoperatore è libero da qualsiasi obbligazione e i genitori della ragazza dovranno pagare le spese al suo avvocato e decidere se ricorrere in Cassazione.