NAPOLI. Riapre ai visitatori, dopo l’avvenuto restauro, la chiesa di San Giovanni a Carbonara nell’omonima strada, a pochi passi da Porta Capuana: restituiti alla città affreschi e sculture. È stata inaugurata questa mattina e a benedire i lavori, eseguiti da maestranze specializzate e durati diversi anni, è stato don Mimmo Battaglia, arcivescovo metropolita e vescovo di Napoli, presenti tra gli altri il parroco don Ciro Riccardi, il sindaco Gaetano Manfredi, l’assessore alle Infrastrutture del Comune Edoardo Cosenza, il soprintendente all’Archeologia, Belle Arti e Paesaggio (Abap), Salvatore Buonomo; il direttore regionale del Demanio, Mario Parlagreco, e il provveditore alle Opere Pubbliche della Campania, Placido Migliorino.

I lavori, dopo l’approvazione del progetto da parte della Soprintendenza nel 2019, sono cominciati  agli inizi di marzo 2021, per concludersi nei tempi previsti. Quello effettuato su facciata, scalone e tre cappelle, appena concluso, faceva parte del programma dei 15 interventi in carico a detto Provveditorato, approvato dal Mibact di concerto con il ministero alle Infrastrutture ed ai Trasporti. L’opera appena definita ha visto interessato non solo l’interno della basilica, ma sono state migliorate anche l’illuminotecnica, lo scalone monumentale e la facciata, nonché rimesso a nuovo il cancello di ferro di accesso ed i parapetti in muratura.

Addio anche alle infiltrazioni d’acqua, grazie ad un nuovo sistema di canalizzazione, come pure si è proceduto al recupero di decorazioni e riquadri sulla facciata esterna. Seppur la fondazione risale al Trecento, le opere scultoree e pittoriche cinquecentesche, che ne decorano gli interni, rendono il tempio gotico e rinascimentale del centro antico, una delle chiese più belle e rilevanti di Napoli. La costruzione della chiesa di San Giovanni a Carbonara, con l’adiacente convento agostiniano, ebbe inizio nel 1339, grazie alle donazioni del patrizio napoletano Gualtiero Galeota. Una rigenerazione-valorizzazione, la sua, che oggi restituisce alla città, a turisti e visitatori, un pezzo di storia e un tesoro di arte religiosa, fondamentali.