
La nuova “Venere” resterà in uno spazio permanente
di Vittorio Serralavigna
Gio 03 Agosto 2023 10:21
NAPOLI. Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha dichiarato che il maestro Pistoletto sta lavorando alla rielaborazione dell'opera “La Venere degli Stracci”, distrutta da un incendio in piazza Municipio. Il maestro ha mostrato piena disponibilità nella realizzazione del nuovo intervento e si è aperto alla possibilità di lasciare l'opera al Comune per un'esposizione permanente dopo un periodo di mostra pubblica. Rispondendo a un'interrogazione dei consiglieri di Forza Italia presentata ieri in Aula in via Verdi, il sindaco ha spiegato che l'ignifugazione dell'opera poteva solo ridurre o ritardare la combustione, ma non era possibile garantirne una protezione assoluta, non rientrando nelle misure di prevenzione obbligatorie per legge. L'artista aveva richiesto una resistenza al fuoco massima, ma un trattamento più invasivo avrebbe modificato i materiali tessili dell'opera.
La certificazione sulla sicurezza dell'opera è stata prodotta dalla Fondazione Pistoletto ed è disponibile per i servizi comunali. Per quanto riguarda la sorveglianza dell'opera, il sindaco ha spiegato che era prevista una vigilanza statica con telecamere e un controllo dinamico da parte delle forze dell'ordine e dei vigili urbani, all'interno del regime ordinario di controllo del territorio. Quanto alle responsabilità economiche del Comune, il sindaco ha chiarito che l'opera è di proprietà della Fondazione Pistoletto, che ha stipulato una polizza assicurativa per la copertura di furto, incendio e danneggiamento. Pertanto, il Comune non può avanzare pretese di risarcimento danni. Infine, per la realizzazione della nuova opera, la raccolta fondi è gestita da L'Altra Napoli onlus, con il patrocinio del Comune di Napoli.
Intanto è stato lanciato un appello e anche una petizione dalla casa di accoglienza dell'Associazione Liberi di volare della Pastorale carceraria della Chiesa di Napoli, gestita da don Franco Esposito, che, in una nota, si dice «disponibile a ospitare Simone Isaia per consentirgli di essere curato e riprendere in mano la sua vita, secondo le prescrizioni dell'autorità giudiziaria. Simone sottolineano i volontari della Mensa del Carmine, dove il senza fissa dimora si recava spesso a pranzo da tempo aveva perso lucidità e riferimenti, finendo a dormire per strada. Simone Isaia ha bisogno di aiuto. Non del carcere, ma di una struttura che lo aiuti a rimettere in piedi la propria vita, perché è una persona affetta «da una tangibilissima neuro-divergenza. Fino a 4 anni fa ricordano Simone Isaia lavorava come garzone in un bar di via Chiaia ed era più che apprezzato dai clienti per i modi cortesi. Poi qualcosa in lui si è rotto, si è perso e nel corso degli anni, le sue condizioni mentali sono peggiorate. Allora, concludono i volontari se è pur vero, come afferma il sindaco Manfredi, che “Quando si attaccano l'arte e la bellezza, si attacca l'uomo”, ebbene, noi affermiamo che la migliore arte e bellezza delle istituzioni pubbliche, e non solo, sia quella di prendersi cura degli uomini straccioni, malati, e abbandonati a un destino senza ritorno».
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