NAPOLI. «La diffidenza dilaga. E l'uomo diventa diffidente della donna e la donna dell'uomo. E l'uomo e la donna diffidenti della terra. E la terra diffidente di loro. Oggi siamo in grande peccato, siamo nell'indifferenza, ma, ancor più, nella diffidenza. E ciascuno è lì a farsi isola, a farsi la sua terra, lontano dall'altro, nemico dell'altro. Credo che questa sia anche la radice dei mali che oggi attraversano la nostra città». Lo ha detto l'arcivescovo di Napoli, don Mimmo Battaglia, nella Chiesa del Gesù Nuovo.

«La diffidenza - ha aggiunto - che si trasforma nel lavarsi le mani nei confronti dell'altro, nel disinteressarsi di lui, nell'indietreggiare rispetto alla responsabilità della comune vocazione, nel rifiutare un destino condiviso di luce per pensare unicamente al proprio percorso ombroso. Il non fidarsi dell'Altro e degli altri ci fa cadere nel vuoto e nell'isolamento, perché tutti diventano nemici, persone da cui stare lontano, a cui non credere, con cui non camminare. In fondo la diffidenza è alla base della frammentazione sociale e dell'indifferenza di cui anche la nostra Napoli soffre».