Una distrazione fatale del conducente o un colpo di sonno. Sono le ipotesi degli inquirenti dietro la sbandata dell'auto che ha provocato la morte di un bambino di 3 anni e mezzo a Napoli. In tal senso un sostegno alle indagini condotte dal reparto Infortunistica della Polizia Municipale e dal commissariato della Polizia di Bagnoli, potrebbe arrivare dalla scatola nera montata a bordo della Suzuki che stamattina ha spezzato la vita del piccolo e causate alcune lesioni alla mamma 39enne. Alla guida dell'autovettura un napoletano di 51 anni, allo stato a piede libero in attesa delle decisioni dell'autorita' giudiziaria che ha disposto per l'uomo (che si e' fermato prestando soccorso) gli esami tossicologici. 

Ricostruita la dinamica dell'incidente: l'uomo viaggiava a bordo della sua Suzuki in via Marco Polo, una traversa molto stretta e non a scorrimento veloce, quando per cause da accertare ha perso il controllo della macchina. Nel tentativo di rimetterla in carreggiata, ha effettuato una brusca sterzata che non ha impedito di finire prima contro una macchina parcheggiata e successivamente di travolgere mamma e figlio che erano fermi sulla marciapiedi, anch'esso di dimensioni ridotte, e che si sono ritrovati schiacciati contro il muro. A farne le spese il piccolo che e' spirato poco dopo essere arrivato al vicino ospedale San Paolo. La mamma, una volta prestate le prime cure, ha preferito lasciare l'ospedale per seguire la salma del piccolo al Policlinico dove verra' sottoposta ad autopsia dal medico legale. Omicidio stradale e lesioni stradali i capi di imputazione a carico del responsabile dell'incidente salvato dalle forze dell'ordine nel tentativo di linciaggio da parte della gente che ha assistito alla tragedia. Le indagini non possono avvalersi della presenza di telecamere in zona.