«Sto lavorando a un grande progetto di impegno civile e ogni giorno faccio politica». Lo ha dichiarato Catello Maresca, sostituto procuratore generale di Napoli, intervenuto alla trasmissione "Barba & Capelli" su Radio Crc. Sulla proposta di candidatura alle comunali di Napoli, Maresca ha replicato ironicamente: «Mi avvalgo della facoltà di non rispondere».

Sulla situazione delle carceri il sostituto procuratore ha spiegato che «amnistia e indulto sono certificazioni di una sconfitta dello Stato. La detenzione è un settore nevralgico e più che interventi di questo tipo servono quelli strutturali. La normativa che hanno replicato come a marzo, un indultino, non serve. In queste condizioni serve un provvedimento radicale con la sospensione della detenzione carceraria in quella domiciliare controllata attraverso i braccialetti e il personale: bisogna diminuire di 20mila unità. Altrimenti si perde il controllo della situazione epidemiologica nelle carceri».

Sul rischio infiltrazioni criminali nelle proteste e nell'economia in crisi del Paese, Maresca critica Governo e Regioni: «Il tessuto sociale è purtroppo facilmente infiammabile da promesse mancate e poca chiarezza complessiva nella gestione dell'emergenza con balletto tra Stato, Regioni e Comuni. Questo ha provocato difficoltà e la situazione è esplosiva, va controllata per evitare scene violente con le infiltrazioni di chi non ha che a fare con la protesta. Più aumentano le zone rosse più aumenta disagio e malcontento che purtroppo poi deve essere gestito. Il rischio delle mafie nelle imprese è reale con indagini che lo hanno già certificato. La Campania ce lo insegna dopo il terremoto con il clan dei Casalesi che fece il salto di qualità da mafia rurale a quella imprenditoriale. Nelle crisi le mafie diventano più potenti proiettandosi nel mondo legale per acquisire attività economiche».