Dare sostegno ai malati di coronavirus e alle loro famiglie, troppo spesso lasciate all'abbandono a causa di un sistema sanitario pubblico purtroppo inadeguato in quanto provato da anni di tagli e austerità. A Quarto e a Pozzuoli prosegue l'iniziativa del Medico Solidale, con cui due volte a settimana un gruppo di medici, infermieri e operatori sanitari, offre assistenza domiciliare sul territorio, fornendo servizi come misurazione della saturazione, della pulsazione e della frequenza cardiaca, walking test, iniezioni sottocutanee e anche la consegna dell'ormai preziosissimo ossigeno. Il tutto in maniera assolutamente gratuita e sostenendosi soltanto con l'auto tassazione o eventuali contributi che possono arrivare dai cittadini.

A organizzare l'iniziativa sono state le Brigate di solidarietà di Quarto, che durante la prima ondata dell'epidemia di coronavirus avevano dato vita alla spesa solidale, per aiutare le famiglie in difficoltà economiche del territorio che si sono confrontati con i ritardi nell'assegnazione dei buoni pasto da parte del Comune. A rispondere alla chiamata alle armi è subito accorsa anche Pozzuoli Solidale, organizzazione analoga alle brigate sul territorio di Pozzuoli, che si è attivata per reperire materiale e ad unirsi al gruppo di volontari. Per contattare le due organizzazioni basta scrivere un messaggio alle loro rispettive pagine Facebook e i pazienti verranno messi in lista, dando precedenza ovviamente ai casi più gravi.

«Con la seconda ondata uno dei problemi più gravi che la pandemia ha creato nella nostra regione e non solo, è stato quello dell'incapacità del sistema sanitario pubblico di affrontare l'aumento del numero dei casi, un'incapacità causata della mancata preparazione che avrebbe dovuto essere stata fatta durante l'estate, quando la situazione era più tranquilla, una preparazione che non doveva riguardare solo l'aumento dei posti letto negli ospedali, ma una riorganizzazione complessiva del servizio, a partire dai servizi territoriali che invece sono stati lasciati a lavorare nell'improvvisazione più totale», ha spiegato uno dei medici che hanno aderito all'iniziativa.

«Spesso veniamo chiamati anche per un semplice supporto psicologico. Famiglie con malati di Covid-19 anche non gravi ma che hanno paura che le loro condizioni possano peggiorare. Malati che al massimo vengono visitati con l'ausilio di una webcam, perché anche i medici di base sono sovraccaricati di lavoro e non possono eseguire le visite a domicilio a tutti coloro che ne avrebbero bisogno», racconta un altro dei volontari. Per aiutare in questo sostegno emotivo è anche disponibile una psicologa che fornisce consulti telefonici, sempre gratuiti, a tutti coloro che ne fanno richiesta.

Nella sola prima settimana di lavoro ci sono stati circa una cinquantina di interventi. L'idea è di aumentare sempre più i giorni e il numero di visite giornaliere ma al momento hanno aderito sei volontari tra infermieri e operatori socio sanitari ma un solo medico, tutti professionisti che dedicano i loro giorni settimanale di riposo a questa attività. Le Brigate di solidarietà di Quarto e Pozzuoli solidale fanno perciò appello a nuovi possibili volontari, soprattutto dottori, affinché le contattino e si rendano disponibili per aumentare ancora di più il servizio.