Prima condanna per uno dei cinque tifosi napoletani arrestati per gli scontri che si sono verificati mercoledì scorso a Napoli in occasione della gara di Champions League. Si tratta di un 32enne giudicato con rito direttissimo e protagonista del lancio di pietre, in via Medina, a Napoli, contro due bus che trasportavano i tifosi dell'Eintracht. L'uomo è stato condannato a due anni e sei mesi di reclusione. Il giudice ha disposto per lui gli arresti domiciliari. 

Inoltre, il gip di Napoli Leda Rossetti ha convalidato l'arresto di sei dei sette ultras - tre del Napoli e tre dell'Eintracht - coinvolti negli scontri. Non convalidato invece l'arresto per un ultras del Napoli per il quale è stata esclusa la gravità indiziaria. Per quest'ultimo non è stata disposta nessuna misurea cautelare.

Convalidato invece l'arresto per i tre tedeschi, che restano tutti in carcere, come anche un ultras del Napoli. Per i restanti due tifosi azzurri invece l'arresto è stato convalidato, ma il giudice ha disposto i domiciliari. Tutti i tifosi del Napoli sono stati difesi dall'avvocato Emilio Coppola. I tedeschi invece dagli avvocati Giovanni Adami, Daniele Tuffali, Simone Bonaldi e Serena Improta.