«Voi giovani non avete voglia di lavorare». È quanto si è sentita rispondere Francesca, 22 anni, napoletana di Secondigliano, dalla titolare di un negozio della quale aveva appena rifiutato un'offerta di lavoro. Settanta euro a settimana per stare in negozio dal lunedì al sabato per 10 ore al giorno. Circa 60 ore a settimana per uno stipendio di 280 euro al mese. Poco più di un'euro all'ora.

La giovane ha denunciato tutto su TikTok, pubblicando la conversazione con la titolare del negozio, in un video che è diventato in breve tempo virale.

«Non è vero che i giovani non hanno voglia di lavorare, siete voi che non ci fate lavorare» dice la ragazza, che ha raccontato di aver già lavorato in precedenza come commessa, per uno stipendio di 200 euro a settimana. 

In un altro video, anche questo pubblicato sul suo profilo, Francesca si meraviglia del successo che hanno ottenuto le sue considerazioni: «Il mio video non è il primo in cui si parla di ragazzi che si sono trovati nella mia stessa situazione, ne parlano come se fosse una novità. Io personalmente ne ho visti parecchi di questi video, e come me anche milioni di persone».

«Nei commenti - spiega - ci sono molte testimonianze di ragazzi ai quali, per le stesse ore di lavoro, avevano offerto anche molto meno». Poi conclude: «Alcuni mi hanno anche scritto per dirmi che dopo averlo visto hanno aperto gli occhi. Allora forse il video di una persona come me può servire».

Il video è stato rilanciato da tanti sui social, tra i primi dal consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli. «La denuncia della giovane ragazza deve farci riflettere. Non ha ricevuto un'offerta di lavoro ma una richiesta di sfruttamento fatta alla luce del sole e quasi certamente al nero. - spiega - Dà fastidio anche l'arroganza del presunto datore di lavoro che a fronte di una proposta di lavoro indecente di circa 10 ore al giorno anche con orario continuato il sabato per 70 euro alla settimana, circa 1 euro all'ora, si è rizelato al rifiuto».

«Chi ha fatto questa proposta si dovrebbe solo vergognare. Siamo vicino al becero schiavismo. Purtroppo non è l'unico caso simile che ci arriva. Se da una parte il reddito di cittadinanza non deve essere un'alternativa al lavoro dall'altra parte queste non sono offerte di lavoro ma solo becero sfruttamento di chi ha necessità di denaro» conclude Borrelli.