Auto sottratte a società di noleggio, trasportate in Francia e da lì successivamente trasferite in Germania e in Algeria.

Agenti della Polizia stradale di Bologna e di Napoli hanno eseguito oggi, nell'ambito di un'indagine coordinata dalla Procura di Napoli Nord, un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale aversano nei confronti di 13 persone per i delitti di associazione per delinquere, riciclaggio ed appropriazione indebita.

Uno degli indagati è destinatario della misure della custodia in carcere, 9 sono stati posti agli arresti domiciliari e 3 dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Le indagini, durate oltre un anno, sono scaturite dalla denuncia, sporta a Bologna, da una società di noleggio a lungo termine, alla quale erano state sottratte quattro veicoli Audi Q3 che, noleggiati da prestanomi, dopo la formazione di falsa documentazione, erano stati trasportati in Francia e da qui successivamente trasferiti in Algeria, nella citta di Tebessa (da qui il nome attribuito all'operazione) e in Germania.

Nel corso delle indagini sono state svolte intercettazioni telematiche anche attraverso l'uso del captatore informatico, il cosiddetto Trojan, che ha consentito agli investigatori di intercettare chat e immagini nelle quali i membri dell'associazione, tutti disoccupati, si scambiavano file anche relativi ai consistenti profitti conseguiti, immediatamente reinvestiti, soprattutto dal capo dell'organizzazione, in acquisti di beni di lusso, dall'abbigliamento agli accessori fino a costosi orologi.Il capo, F.P., 27enne di Casavatore (Napoli) per il quale il gip ha disposto la custodia cautelare in carcere, agiva d'intesa con la criminalità organizzata francese di Marsiglia e Nizza, città quest'ultima che era diventata il centro operativo dell'organizzazione. 

Dopo essersi procurato i veicoli, alcuni noleggiandoli, altri acquisendoli dai proprietari che successivamente ne denunciavano falsamente il furto, F.P. affidava ad alcuni sodali ii compito di bonificarli dai dispositivi di antifurto satellitari. I Gps però, una volta rimossi, non venivano disattivati. In tal modo le macchine risultavano ancora in circolazione nell'area campana per non destare sospetti nei noleggiatori.

Altri membri del sodalizio, i cosiddetti "drivers", trasferivano i veicoli all'estero dove venivano muniti di falsa documentazione grazie alla quale le autorità tedesche e francesi le immatricolavano in via temporanea per finalità commerciali.

Nelle città di Marsiglia e di Nizza i veicoli venivano intestati a cittadini algerini e immediatamente imbarcati per it Nord Africa. Allo stato sono state individuate come responsabili a vario titolo dei reati 25 persone e sono state ricostruite le vicende di 22 veicoli. Di questi, con la cooperazione dell'Interpol, ne sono stati recuperati 10 in Algeria, Francia, Germania e Italia; degli altri 12 è in corso la localizzazione. II valore complessivo è di circa 900mila euro.