Napoli, tempo da lupi
di Armida Parisi
Ven 15 Novembre 2019 17:38
Eccoli qui. I lupi. Sono cento. Le fauci spalancate, i denti digrignati, il corpo pronto a scattare. Puntano verso un soldato gigante che, spalle a Palazzo San Giacomo, tenta di difendersi con uno spadone. “Wolves coming” è l’installazione di Liu Ruowang (nella foto/agn a destra con il sindaco) che ha invaso piazza Municipio dove resterà fino al 31 marzo. Si tratta di un’opera che l’artista cinese ha presentato quattro anni fa prima alla Biennale di Venezia e poi, in formato ridotto, all’università di Torino. Sono sculture iperrealiste (nella foto/agn a sinistra un particolare) in fusione di ferro che così, tutte insieme, hanno un aspetto piuttosto inquietante. Ieri la presentazione ufficiale: «Il lupo - spiega Nino Daniele che, da assessore alla Cultura (incarico che gli è stato revocato tre giorni fa, ndr) ha seguito tutta la costruzione dell’evento - non è sempre un simbolo del male. Pensate al famoso racconto del lupo di Gubbio, nei Fioretti di San Francesco. Dopo aver ammansito il lupo che li spaventava, il santo esortò gli abitanti dela città a impegnarsi a nutrirlo, perché così lui non avrebbe più avuto motivo di aggredirli. Ecco che il lupo viene a rappresentare le forze della natura che si ritorcono contro l’uomo se questi non le rispetta». Sulla stessa linea, la neo assessora alla Cultura, Eleonora de Majo: «Ringrazio per questa installazione che ha un potere spiazzante. È la fotografia della natura che si difende dalla complessiva visione del mondo espressa dal nostro secolo, definito “era del capitalocene”. Questi lupi sono l’invito alla riscossa e a riprendersi in mano i destino del mondo. Si inizia dalla paura per passare alla riscossa».
Preferisce parlare di amicizia tra Italia e Cina, Matteo Lorenzelli, il gallerista bergamasco promotore dell’evento: «L’anno prossimo si celebrano i 50 anni di relazioni diplomatiche tra Italia e Cina che è un grande paese in via di sviluppo in cui si aprono molti musei di arte contemporanea. È la ragione per cui ho pubblicato il catalogo anche in lingua cinese. Intanto qui a Napoli sono davvero emozionanti. Mi ha fatto molto piacere vedere la curiosità della gente mentre montavamo la mostra: i bambini salivano sui lupi, i ragazzi scattavano selfie, le persone si avvicinavano a chiedere spiegazioni. È un segnale positivo che non è affatto scontato». Sul tema dei bambini torna lo stesso artista: «Voglio fare di questo branco di lupi un grande giocattolo per la città. La piazza è un posto in cui riposare, divertirsi, incontrare: Se piace ai bambini per me è già un successo». Poi si sofferma sulle motivazioni che lo hanno spinto a ideare quest’opera: «Ho cominciato a pensarci nel 2007, quando si era ancora in una fase economica positiva, ma io, sin da piccolo, mi sono sempre sentito insicuro. Non ho mai avuto una visione positiva del futuro». Luigi de Magistris ha concluso offrendo la targa della città di Napoli a Liu Ruowang: «A noi neanche i lupi ci fanno paura. Siamo una città accogliente. Accogliamo anche i lupi».
Se vuoi commentare questo articolo accedi o registrati