NAPOLI. La direzionale distrettuale antimafia di Napoli ha eseguito questa mattina presso la casa circondariale di Terni una ordinanza di cautelare in carcere ad Antonio Orlando, soprannominato “o malomm”, elemento di primissimo piano della camorra, sottoposto al regime del carcere duro.L’ accusa è quella di estorsione continuata ai danni di un imprenditore in concorso con suo nipote Lorenzo Nuvoletta. Il Giudice che ha emesso la ordinanza di custodia cautelare è il Gip presso il Tribunale di Napoli, dott. Santoro. Al momento della notifica del provvedimento di arresto lo storico boss, che in passato subì anche un processo per omicidio con il mafioso Brusca da cui uscì assolto, ha dichiarato di volersi affidare ancora una volta nelle mani dell’avvocato Dario Vannetiello del Foro di Napoli, il quale di recente   ha ottenuto in suo favore un clamoroso annullamento da parte della Suprema Corte di una condanna ad anni 14 e mesi 8  di reclusione per aver diretto ed organizzato il clan ed aver posto in essere una estorsione da mezzo milione di euro, pena ridotta direttamente dalla Corte di Cassazione  a soli anni 9 e mesi 4 di reclusione  nonostante una latitanza durata ben 15 anni, protrattasi, come quella del mafioso Messina Denaro, proprio nel territorio di origine. Ma il penalista, come avvenuto per altre nomine a difensore di fiducia ricevute ma non accettate seppur provenienti da altri personaggi di elevatissimo  potere criminale e che hanno fatto la storia giudiziaria degli ultimi 50 anni , tra i quali  Maria Licciardi e Luigi Cimmino,  ha già dichiarato alla Antimafia ed al Gip di non accettare il pur importante incarico in quanto da oltre tre anni ha deciso di accettare quali nuovi incarichi  solo difese  innanzi alla Suprema Corte di Cassazione.