NAPOLI. Seimila euro per portare all'esterno del carcere le disposizioni del boss Antonio Lo Russo, all'epoca detenuto al 41 bis nel carcere de L'Aquila, e fargli avere le risposte degli affiliati. È quanto avrebbe ricavato l'agente della polizia penitenziaria arrestato dalla Dia con l'accusa di corruzione aggravata dalla matrice camorristica. Si tratta di Luigi Cossentino, 45 anni, di Ottaviano. Ad incastrarlo lo stesso Lo Russo, un tempo a capo dell'omonimo clan di Milano e dal 2016 collaboratore di giustizia. L'agente si trova agli arresti domiciliari. Secondo gli uomini della Dia Cossentino avrebbe operato illegalmente tra giugno e settembre 2014.