È partita oggi, al Policlinico di Napoli, la campagna vaccinale che coinvolge gli studenti dell'università della Campania Luigi Vanvitelli.

Matteo Cimmino, medico specializzando in chirurgia plastica, è stato uno dei primi questa mattina a ricevere il vaccino Pfizer-Biontech. «La collega è stata molto brava. L'iniezione è stata indolore - ha raccontato il giovane medico all'Agenzia Dire -. Bisogna avere assolutamente fiducia nella scienza, tra i miei colleghi c'è stato il 100% di vaccinazioni. Sono tutti pro vaccino e mi auguro che sia così anche tra i colleghi degli altri ospedali italiani e in tutta la popolazione del Paese. È molto importante vaccinarsi: con la mascherina limitiamo la diffusione del virus ma il vaccino è l'unico modo per debellarlo».

Nel centro della Vanvitelli i vaccini vengono conservati in freezer a meno 80 gradi e poi scongelati in frigoriferi a una temperatura di 2-8 gradi. Successivamente, in una cappa a flusso laminare, un farmacista si occupa della diluizione e delle siringhe monodose che vengono tracciate e registrate prima di essere portate nei laboratori dove avvengono le vaccinazioni. Questa fase di preparazione avviene in un'area dedicata e protetta del centro vaccini, inaccessibile al pubblico, con le dosi che sono videosorvegliate e monitorate dalle forze dell'ordine. 

«Dal laboratorio - ha spiegato alla Dire Marilena Terminiello, medico specializzando in Oncologia che oggi ha inoculato il vaccino ai colleghi - riceviamo le dosi già pronte e noi ci occupiamo della fase della somministrazione: accogliamo il paziente, raccogliamo il consenso e tutte le informazioni necessarie per ricevere il vaccino. Poi lo somministriamo. Il paziente deve osservare un periodo di osservazione di 15 minuti in una sala d'attesa dove è presente anche un anestesista rianimatore. Io stessa mi sono vaccinata, ho avuto un dolore nel sito dell'iniezione che è durato qualche giorno, ma si tratta di reazioni frequenti e comuni a qualsiasi vaccino».

Mario Ascione, 25 anni, iscritto all'ultimo anno di medicina, è stato il primo studente non ancora specializzando a ricevere il vaccino. «Sono emozionato - ha raccontato - e vivo questo momento della vaccinazione con serenità, non sono affatto preoccupato e invito tutti a vaccinarsi. Noi studenti ci fidiamo, abbiamo passato anni delle nostra vita a studiare per mettere delle conoscenze a disposizione della comunità. È ovvio che oggi tutti noi dobbiamo fidarci al 100% di chi ha messo a punto il vaccino».