
Ponticelli, ai domiciliari con la pistola: preso “’o bill”
Domenico Di Pierno, legato ai De Luca-Bossa-Minichini temeva possibili agguati dei nemici del clan
di Luigi Sannino
Dom 22 Agosto 2021 16:09
Temendo possibili attacchi anche in casa dei nemici del clan De Micco-De Martino, la pistola gli serviva per difendersi. Si spiega così il rischio corso da Domenico Di Pierno detto “’o bill”, 33enne di Ponticelli ritenuto legato ai De Luca Bossa-Minichini, arrestato dai carabinieri che hanno trovato un’arma semiautomatica nella sua camera da letto.
I militari hanno compiuto la perquisizione nell’ambito di controlli mirati alle persone agli arresti domiciliari. Sono stati i carabinieri della Stazione di Ponticelli insieme ai colleghi del Reggimento Campania ad arrestare e accompagnare al carcere di Poggioreale per detenzione di arma clandestina Domenico Di Pierno, 33enne più che conosciuto dalle forze dell’ordine. Gli uomini dell’Arma, oltre ad accertarsi che fosse in casa, hanno perquisito l’abitazione. E’ così spuntata in camera da letto una pistola semiautomatica con matricola cancellata, marca “Star” modello “Lr” calibro 22 perfettamente funzionante con 5 proiettili all’interno.
L’arma sarà sottoposta ad accertamenti balistici per verificare il suo eventuale utilizzo in delitti o fatti di sangue. Appena lo scorso 23 giugno Domenico Di Pierno si era messo nei guai con la giustizia, allora per droga. In quel caso a entrare furono i poliziotti della squadra giudiziaria del commissariato Ponticelli durante un servizio investigativo di contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti.
Gli investigatori effettuarono un controllo in via Malibran e nell’abitazione di Domenico Di Pierno trovarono 62 involucri con all’interno 60 grammi circa di marijuana, una busta con altri 25 della stessa sostanza e diverso materiale per confezionarla. Il napoletano fu arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e messo ai domiciliari.
Tornando all’ultimo arresto, l’opinione prevalente tra gli investigatori è che Domenico Di Pierno temesse di subire agguati persino in casa. Sapeva benissimo di correre il rischio di finire nuovamente in carcere nascondendo una pistola, essendo soggetto ai controlli proprio perché ai domiciliari.
Ma evidentemente la guerra di Ponticelli è lontana dalla conclusione all’orizzonte non si profila alcuna tregua e ciò rendeva inquieto il 33enne vicino ai De Luca Bossa. Tanto più che il 9 agosto scorso è stato ammazzato Salvatore De Martino, anch’egli legato al gruppo di malavita con storica base al lotto 0. Un agguato compiuto a freddo, nel pieno del periodo estivo, dopo che inquirenti e investigatori con una serie di operazioni avevano un poco frenato l’attivismo dei 2 clan in guerra, culminata nella bomba lanciata nel regno degli “XX” (i De Martino vicini ai De Micco): nel rione Fiat del quartiere orientale di Napoli.
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