Riscendendo immaginariamente dalla sua dimora del parco Grifeo e percorrendo il Corso Vittorio Emauele e Cariati fino a inoltrarsi per Portacarrese a Montecalvario, il commendatore Nino Taranto ha riabbracciato il suo amico Totò. E ciò non per effetto di un'antica magia o per il volere di un aldilà artistico senza eguali, ma per i murales del giovane artista dei quartieri spagnoli, Luca Carnevale e per l'iniziativa ideata da Massimiliano Mantice. Tant'è che dopo il grande “Principe della Risata” immortalato sulle secolari mura del popolare quartiere dai writers Ozon, Sdu, Brasiliano, Gennaro Fioretti, Damon, Massi Elle, Michele Wuck e Giacomo Barone, a fare il suo trionfale ingresso in via Portacarrese è stato il leggendario cantante e attore, Taranto. Lo stesso che, paragonato a un supereroe americano, ha per un attimo smesso la sua celebre paglietta con i “pizzi” per assumere le sembianze di “Flash”, il personaggio immaginario dei fumetti creato da Gardner Fox. “Una scelta - ha detto l'autore del murale Carnevale - voluta per paragonare i lampi dell'eroe fantastico con quelli scaturiti dalla grande napoletanità di Taranto”. Così, attestandosi nuovamente tra i personaggi eletti come simbolo del popolo napoletano, grazie ai giovani dei “quartieri spagnoli” il genio partenopeo del teatro e della canzone ha di nuovo incontrato il suo inseparabile compagno di scena Totò. Tutto questo, per diffondere in due quei messaggi e quei valori da sempre legati ad una città capitale nel cuore. Ed esattamente come avvenuto per i murales creati per Totò celebrati alla più che attiva presenza della nipote Elena Anticoli De Curtis, anche per la prima uscita del murale dedicato a Nino Taranto non è mancata la partecipazione di un discendente diretto come il nipote e segretario della “Fondazione Nino Taranto” il professore Francesco De Blasio. E' stato lui, infatti, giunto in compagnia della moglie e di una rappresentanza della Fondazione, a incontrare la numerosa gente dei vicoli e i turisti accorsi, a baciare l'effige del nonno e ad attaccare al muro la targa ricordo, non prima di aver regalato agli artefici dell'iniziativa il libro con una dedica contenente l'autobiografia di Nino Taranto. Presente anche la giornalista Lucilla Parlato, sin dall'inizio accanto all'impresa dei giovani “quartierani”, il momento definibile come una sorta di battesimo dell'opera dedicata a Taranto, ha rappresentato per il nipote dell'artista (da tutti subito appellato semplicemente come Francesco) e per la cittadinanza della zona, un evento di sicuro impatto emotivo e culturale, per una città sempre più orba dei suoi figli migliori. Anche il grande Taranto, quindi, è giunto nel vicolo “d'arte”  affidato a Totò e nato dalla coscienza buona dei giovani dei quartieri spagnoli. Ed è proprio insieme al grande "Principe", mentre il coordinatore Mantice già pensa per un trio imbattibile ad un nuovo arrivo come Peppino De Filippo, che partirà tra lampi, poesia e risate, per un'ennesima missione a difesa di una Napoli amante della sua gloriosa identità.