NAPOLI. Un virus, il trojan, nel cellulare di uno degli indagati e una telecamera nel covo di Miano. Così i carabinieri sono riusciti a raccogliere gli indizi per incastrare una banda di rapinatori dai volti puliti, artefici di un modus operandi rivoluzionario: seguivano le vittime, rappresentanti di preziosi e raccoglitori di soldi dai grandi centri commerciali dell’area a nord di Napoli, per settimane allo scopo di studiare le loro abitudine e non dopo che avevano acquisito i soldi.