Sarebbero due napoletani i cosiddetti motociclisti “pendolari del crimine" identificati dalla Polizia di Stato nell'ambito di un'inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica fiorentina su due distinte rapine avvenute tra il dicembre del 2021 e il gennaio dello scorso anno. Le indagini sugli episodi, il primo avvenuto a Firenze e il secondo nel senese, sono state unificate nello stesso procedimento penale proprio sulla base del fatto che per gli inquirenti ci sarebbe la stessa mano dietro ad entrambi.

Si tratterebbe di due uomini di 43 e 44 anni, entrambi originari e residenti nel capoluogo campano. Per questo motivo, alcune settimane fa, la Squadra Mobile di Firenze ha eseguito, con la collaborazione di quella di Napoli, un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del 43enne, mentre l'altro aveva fatto perdere le proprie tracce. 

Il modus operandi dei rapinatori non avrebbe infatti reso per niente facile le indagini che alla fine hanno però portato la Squadra Mobile di Firenze direttamente nelle loro case a Napoli e provincia dove, come anticipato, il 43enne è subito finito in manette. L'altro è invece risultato assente all'appello e la Polizia di Stato non ha mai smesso di cercarlo.

A seguito della sua acclarata irreperibilità, a fine aprile il Tribunale di Firenze ne ha addirittura decretato la latitanza. Le serrate attività investigative della Squadra Mobile fiorentina hanno portato nei giorni scorsi i “Falchi" nel pratese dove l'uomo, oramai ricercato ovunque da tutte le forze di polizia, si era momentaneamente appoggiato: per il 44enne si sono così aperte le porte del carcere. Sulla base degli elementi sinora raccolti il Gip del Tribunale, accogliendo l'ipotesi investigativa della Procura della Repubblica di Firenze, aveva infatti già disposto il carcere per entrambi gli indagati, come misura cautelare.