NAPOLI. Erano facili profeti gli oppositori al governo Lega-M5S quando sostenevano che il reddito di cittadinanza sarebbe andato anche a parenti di malavitosi. Lo dimostra l’inchiesta coordinata dalla Dda di Napoli su accertamenti condotti dalla Guardia di Finanza, che ha abbracciato ben 50 posizioni sospette. Tra gli indagati figurano (come spieghiamo anche nell’articolo in basso) familiari di boss e luogotenenti del clan Contini, egemone nel Vasto-Arenaccia e componente dell’Alleanza di Secondigliano.