Santa Lucia, 15enne ucciso durante tentativo di rapina a un carabiniere
di Redazione
Dom 01 Marzo 2020 09:31
NAPOLI. Nella notte, intorno all'una, nel quartiere di Santa Lucia a Napoli, un 15enne, armato di pistola e con il volto nascosto da scaldacollo e casco, giunto in via Generale Orsini con uno scooter insieme a un complice, un 17enne, ha tentato di rapinare l’orologio a un 23enne, che si trovava a bordo della propria auto, in compagnia di una ragazza. La vittima, un carabiniere in servizio in provincia di Bologna, sotto la minaccia dell’arma puntatagli alla tempia, dopo essersi qualificato, ha esploso tre colpi con la pistola d’ordinanza, ferendo il 15enne, Ugo Russo dei Quartieri Spagnoli. Trasportato subito al Vecchio Pellegrini, è deceduto intorno alle 2,30. La sua morte ha scatenato l'ira di amici e parenti che hanno distrutto gran parte delle attrezzature del pronto soccorso.
Intanto, il complice di Russo è stato fermato, identificato e denunciato a piede libero. Secondo quanto trapelato, proprio quando il 17enne si trovava in caserma con i suoi familiari, sono stati esplosi quattro colpi d'arma da fuoco nei pressi della Pastrengo da due uomini a bordo di uno scooter. Una sorta di "stesa" sulla quale i militari stanno cercando di fare luce. I carabinieri hanno recuperato l'arma utilizzata per la rapina. Era una "replica" di una pistola vera, in metallo e del tutto simile a quella in uso alle forze dell'ordine, uguale al modello Beretta 92. Le indagini sono in corso, coordinate dalla Procura della Repubblica di Napoli, con il Pubblico Ministero che è intervenuto sul posto, e affidate ai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Napoli.
IL PRONTO SOCCORSO DEL PELLEGRINI DEVASTATO. “Questa notte, dopo il decesso di un sedicenne arrivato in pronto soccorso con ferita da arma da fuoco, il pronto soccorso del presidio ospedaliero dei Pellegrini è stato devastato dai familiari e amici del ragazzo. Un fatto gravissimo per il quale esprimo solidarietà a tutti i nostri dipendenti che ancora una volta sono stati vittime di insulti e minacce, e ancora una volta hanno continuato, nonostante tutto, a prestare assistenza ai pazienti". A stigmatizzare con forza quanto avvenuto nel corso della notte è il direttore generale dell’ASL Napoli 1 Centro Ciro Verdoliva, che durante il sopralluogo all’ospedale della Pignasecca ha constatato gli ingenti danni ad arredi e attrezzature e l’assenza di condizioni igienico-sanitarie conseguenziale ai fatti accaduti. “Sono stato costretto - dice - a chiudere il Pronto Soccorso. Quanto è accaduto ha di fatto creato condizioni che impediscono lo svolgimento delle attività assistenziali di emergenza in condizioni di sicurezza, sia per i pazienti che per gli operatori”. Dalle 7.30 l’ASL Napoli 1 Centro ha dovuto dichiarare la sospensione del servizio di pronto soccorso al presidio ospedaliero dei Pellegrini, iniziando contestualmente il trasferimento di otto pazienti presenti al Pronto Soccorso nei reparti dello stesso presidio ospedaliero ovvero - con ausilio del Servizio 118 - in altri ospedali cittadini. Vista l’importanza che tale Presidio Ospedaliero riveste nell’ambito della rete cittadina, i tecnici sono già a lavoro per ripristinare le attività assistenziali al più presto".
IL SNDACO. "La morte di un quindicenne è sempre e comunque una tragedia. Ma è inaccettabile che sia stato devastato, tanto da dover sospendere l'attività, il pronto soccorso dell'Ospedale Vecchio Pellegrini di Napoli". Lo scrive su Facebook il sindaco Luigi de Magistris. "Medici e infermieri devono lavorare in serenità per poter curare pazienti in emergenza - sottolinea - Ho più volte chiesto con forza che vi sia più vigilanza negli ospedali e nei pronto soccorso. La situazione negli ospedali è già alquanto complicata. Mai come di questi tempi è necessaria sicurezza totale! Basta parole!".
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