Valanga di voti per il sì e Movimento 5 Stelle primo partito, mentre tra i candidati governatori resta confermato il trionfo di Vincenzo De Luca già verificato su scala cittadina e regionale. Così ha votato Scampia, rione simbolo della periferia napoletana impegnato ormai da diversi anni a scrollarsi di dosso l'etichetta di "quartiere di Gomorra".

Risultati tutto sommato in linea con il voto di Napoli ma che presentano comunque della particolarità, a cominciare dal referendum per la riduzione del numero dei parlamentari: a Scampia oltre l'85% ha votato per il sì, precisamente l'85,83%, a fronte del 74,39% registrato complessivamente nella città di Napoli. Percentuali "bulgare" per il sì al referendum che Scampia condivide con altri quartieri della periferia di Napoli come Barra (86,41%), Secondigliano (83,88%), Ponticelli (83,17%) o Piscinola (82,6%), diversamente da quanto registrato nei quartieri "bene" della città dove il sì, pur in vantaggio, ha fatto registrare percentuali nettamente inferiori come nel caso di Posillipo (55,38%), di Chiaia (53,95%) e del Vomero (58,28%).

I risultati delle elezioni regionali confermano la tendenza napoletana e campana con un vero e proprio plebiscito per il governatore uscente Vincenzo De Luca, di gran lunga il candidato più votato a Scampia con il 61,8%. Alle sue spalle, così come nel resto della città di Napoli, c'è il sorpasso della candidata del Movimento 5 Stelle Valeria Ciarambino ai danni del candidato del centrodestra Stefano Caldoro: 21,19% per la pentastellata, 13,71% per l'ex presidente della Regione.

Tra le liste Scampia si conferma "feudo" grillino: il Movimento 5 Stelle risulta la lista più votata (21,53%) pur se con risultati lontanissimi da quelli delle politiche del 2018 quando superò il 65%. Subito dietro c'è il Pd con il 15,84% e a seguire la lista De Luca Presidente con il 12,61%, Italia Viva con il 7,45% e Campania Libera con il 6,76%. Debacle per il centrodestra, in linea con il risultato di Napoli e della Campania: a Scampia Fratelli d'Italia si ferma al 5,36%, la Lega non va oltre il 4,6% e Forza Italia è addirittura al 2,82%.