NAPOLI. Anziani in fila per ore, qualcuno che si sente male. Sul posto arriva anche la Digos. È quanto avvenuto ieri al centro vaccinale della Mostra d’Oltremare dove ci sono stati rallentamenti e code, nonostante ormai l’organizzazione sia rodata. Il problema è stato un altro.

Ieri erano state convocate circa 3mila persone, un numero ampiamente smaltibile negli hub tra Mostra d’Oltremare, Fagianeria di Capodimonte e Stazione Marittima, ma moltissimi dei convocati hanno rifiutato la vaccinazione di AstraZeneca. I cittadini che hanno rifiutato la dose del vaccino sono rimasti nell’hub cercando di convincere i medici a somministrare altri tipi di vaccino, allungando in maniera molto ampia il tempo che di solito viene invece utilizzato per ogni vaccinando.

Tempo che, quindi, ha causato un aumento di file all’esterno dei centri vaccinali: i cittadini vengono, infatti, convocati in blocchi calcolati per evitare file, ma il tentativo dei cittadini di convincere i vaccinatori a somministrare loro altri tipi di dosi ha allungato tutti i tempi. In fila ieri c’era anche l’ex sindaco di Napoli, Antonio Bassolino che ha ricevuto la sua dose di AstraZeneca. «Nonostante i nostri sforzi siamo alle prese con l’intoppo AstraZeneca. Ogni cittadino trascorre dieci minuti a cercare di convincere il medico a somministrargli Pfizer.

E se dopo un’anamnesi attenta il medico non vede le condizioni per cambiare il vaccino, ricominciano a cercare di convincerlo», chiarisce Ciro Verdoliva, direttore generale dell’Asl Napoli 1.

«La persona che entra - afferma Verdoliva, che è alla Mostra dove ci sono centinaia di persone in attesa - cerca di convincerci di avere le patologie che gli impongono di avere il vaccino Pfizer. Le patologie rischiose sono elencate con molta precisione, non è una scelta nostra ma di compatibilità che è stata studiata e approfondita nei laboratori - prosegue -. Quindi quando il nostro medico fa un’anamnesi approfondita di diversi minuti e poi dice al cittadino “mi dispiace non si può cambiare vaccino”, ricomincia l’opera di convincimento.

Di solito il colloquio pre-vaccino dura 3-4 minuti, oggi siamo passati a dieci minuti. Qui in Mostra abbiamo 27 box operativi, con Pfizer abbiamo fatto 4.800 Vaccini con venti minuti di attesa per tutti, ha funzionato sempre tutto bene - conclude il dirigente sanitario -. Ora ho duemila persone in coda arrabbiate. Chiedo scusa a tutti di questi ritardi, non è giusto per i cittadini e per i nostro collaboratori».

«È urgente che il governo chiarisca ad horas la utilizzabilità del vaccino AstraZeneca. Il disastro comunicativo e le decisioni di altri Paesi stanno determinando una situazione di crollo nelle somministrazioni di tale vaccino. Invitiamo il governo a decidere subito sulla utilizzabilità di AstraZeneca per evitare blocchi drammatici nelle somministrazioni», afferma il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. «Questa situazione - incalza - rende ancora più urgente un pronunciamento dell’autorità di controllo Aifa sul vaccino Sputnik.

È interesse dell’Italia non perdere un minuto di tempo.

Ogni giorno perduto nella valutazione di questo vaccino è un atto di irresponsabilità verso il Paese». «Ancora oggi, nonostante il via libera da parte dell’Ema, presso gli hub vaccinali, assistiamo a scene di persone che rifiutano di vaccinarsi con AstraZeneca - afferma Barbara Preziosi, coordinatrice provinciale di Napoli di Italia dei valori - Nonostante il grande impegno e gli sforzi dell’organizzazione messa in campo dall’Asl Napoli 1 e dalla Regione, si torna ad assistere a scene che ricordano i primi giorni della campagna vaccinale, ma questa volta le cause sono legate al clima di incertezza che si è creato intorno al vaccino dell’azienda produttrice di Oxford»