«Il vaiolo delle scimmie non è sicuramente la nostra principale preoccupazione. I numeri sono molto bassi, soprattutto se confrontati con quelli del Covid che, come medici, continua ad impegnarci quotidianamente moltissimo: la pandemia è in lieve frenata, ma i dati sono ancora alti, la diffusività è elevata e i medici stanno pagando ancora un prezzo alto perché si ammalano e devono fermarsi. Per questo l'attenzione dei sanitari resta concentrata sul coronavirus».

A dirlo è il presidente dell'Ordine dei medici di Napoli, Bruno Zuccarelli, che non registra particolari timori dei camici bianchi rispetto al vaiolo delle scimmie, nella regione dove si sono registrati 14 casi.

«La dichiarazione dell'Oms di emergenza sanitaria globale - continua Zuccarelli - e i casi registrati non fanno la differenza. Il Covid è il nostro quotidiano, con l'assistenza in prima linea dei medici di medicina generale, oltre che negli ospedali. Il vaiolo delle scimmie è residuale».

Nell'ultima ondata Covid, «con l'allentamento delle misure e i test fai da te che consentivano di non registrare la positività, abbiamo visto numeri, considerando anche i casi non ufficiali, 40-50 volte quelli dello scorso anno. Per fortuna abbiamo, oltre ai vaccini, gli antivirali e gli anticorpi monoclonali che sono molto importanti, anche se si utilizzano meno di quanto sarebbe utile".