NAPOLI. Al termine di un'estenuante trattativa che andava avanti da tre giorni e ad un passo dall'accordo con i sindacati per evitare ulteriori 190 licenziamenti al sito di Marcianise, a Caserta, e per i quali era stata già aperta una procedura collettiva, Jabil, la multinazionale americana, ha deciso di fare marcia indietro provocando la rottura del tavolo di confronto. Una doccia gelata per i sindacati ma anche per il governo a cominciare dal ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo che a quel punto ha chiesto un confronto diretto con i vertici americani per capire le ragioni dell'irrigidimento dell'azienda italiana. Un dietrofront inspiegabile, anche a detta dei sindacati. Fino a quel momento infatti l'intesa prevedeva il blocco dei 190 licenziamenti per cui era già stata aperta la procedura ad hoc e l'utilizzo per questi della Cig per Covid 19 per ulteriori 5 mesi come previsto dal Dl Rilancio oltre all'impiego del fondo nazionale di competenza per la formazione dei lavoratori. 

In diretta a Radio Crc è intervenuta Sonia Palmeri, assessore regionale al lavoro sulle vertenze aziendali Jabil e Whirlpool: “Dopo 73 ore di trattativa, dopo aver lavorato di sabato e domenica, dopo aver trascorso la giornata di ieri e parte della mattinata per  convincere l'azienda a non procedere con i licenziamenti, ci siamo ritrovati con un pugno di mosche in mano. Ancora non riusciamo a comprendere le motivazioni che hanno spinto l'azienda ad agire in questo modo, mi domando cosa c’è dietro la mail arrivata dal Stati Uniti che all’improvviso ha determinato la rottura e il dietrofront sui licenziamenti di chi trattava con noi a nome del board americano? Chi e perché ha voluto consumare lo strappo dopo giorni di trattative e passi in avanti?”.

È furiosa ma anche sospettosa l’assessora Palmeri, ma convinta a non mollare all’indomani del tavolo in video conferenza interrotta a notte fonda. “Per noi, questa è una grande presa in giro. Fino a qualche minuto prima dello stop siamo rimasti con il ministro a discutere per cercare soluzioni per far tornare l'azienda sul territorio- aggiunge a Radio Crc - convinti che le lettere di licenziamento intimate ai lavoratori sono nulle”.

L’assessore torna anche sulla vicenda Whirlpool: “La casa della Regione Campania è sempre aperta. Abbiamo stanziato, circa tre mesi fa, 20 milioni di euro: queste multinazionali devono capire che in Campania si può ragionare con una mentalità diversa dal licenziamento. Una multinazionale è fatta di uomini e donne che puntano allo sviluppo, è fatta da una comunità di dipendenti che hanno fatto grande l'azienda e questo è quanto oggi stesso, questa mattina ci spingerà ad avere un ulteriore summit con i ministeri per cercare soluzioni alle tante vertenze aperte in Campania”.