Lombardia, Piemonte e Calabria zona arancione. "Il ministro della Salute, Roberto Speranza, firmerà una nuova ordinanza con cui si dispone l'area arancione per le Regioni Calabria, Lombardia e Piemonte", comunica il dicastero. L'ordinanza sarà in vigore dal 29 novembre.

Liguria e Sicilia area gialla. Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, firmerà una nuova ordinanza con cui dispone i cambiamenti. L'ordinanza sarà in vigore dal 29 novembre. 

Intanto è conto alla rovescia verso il nuovo Dpcm del 4 dicembre. «Mi aspetto un rt che scenda a uno e che regioni rosse passino ad arancioni o gialle», dice Giuseppe Conte. Lombardia e Toscana potrebbero essere tra queste. Risale però il rapporto tra positività e tamponi in Italia, al 12,5%.

Ecco le regole generali stabilite dall'esecutivo per le zone arancioni:

- Vietato circolare dalle ore 22 alle ore 5 del mattino, salvo comprovati motivi di lavoro, necessità e salute. Vietati gli spostamenti in entrata e in uscita da una Regione all’altra e da un Comune all’altro, salvo comprovati motivi di lavoro, studio, salute, necessità. Raccomandazione di evitare spostamenti non necessari nel corso della giornata all'interno del proprio Comune.

- Chiusura di bar e ristoranti, 7 giorni su 7. L’asporto è consentito fino alle ore 22. Per la consegna a domicilio non ci sono restrizioni. Chiusura dei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi ad eccezione delle farmacie, parafarmacie, punti vendita di generi alimentari, tabaccherie ed edicole al loro interno. Chiusura di musei e mostre.

- Didattica a distanza per le scuole superiori, fatta eccezione per gli studenti con disabilità e in caso di uso di laboratori; didattica in presenza per scuole dell’infanzia, scuole elementari e scuole medie. Chiuse le università, salvo alcune attività per le matricole e per i laboratori.

- Riduzione fino al 50% per il trasporto pubblico, ad eccezione dei mezzi di trasporto scolastico. Sospensione di attività di sale giochi, sale scommesse, bingo e slot machine anche nei bar e tabaccherie.

- Restano chiuse piscine, palestre, teatri, cinema. Restano aperti i centri sportivi.
 

L'indice Rt

In altre parole, in attesa che scenda ancora l’indice Rt e il numero dei ricoveri negli ospedali, il governo ragiona sui prossimi decreti che regoleranno il periodo di Natale. 

 

Dpcm, la messa di Mezzanotte è un caso. Boccia: «Gesù può nascere due ore prima»

Il dibattito su limiti e regole resta acceso con picchi che riguardano ad esempio la Messa di mezzanotte di Natale che comunque già da anni, proprio nel tentativo di incentivare la partecipazione, viene anticipato alla "prima serata" in molte parrocchie, anche per aiutare i fedeli più avanti negli anni. Il ministro alle Regioni, Boccia ha detto che "il Bambino Gesù può nascere due ore prima", una battuta che non è piaciuta a tutti, ad esempio a Salvini.

La risposta: di Boccia: «Seguire la messa, e lo dico da cattolico, due ore prima o far nascere Gesù bambino due ore prima non è eresia. Eresia è non accorgersi dei malati, delle difficoltà dei medici, della gente che soffre.

Questa è eresia, non facciamo i sepolcri imbiancati. Papa Francesco ha dato un esempio bellissimo a tutti nella scorsa Pasqua, a partire dalla Via Crucis. Il Natale non si fa con il cronometro ma è un atto di fede».

LO SCI

E' chiaro che questa della Messa di mezzanotte è una polemica di principio destinata però a restare sullo sfondo di situazioni ben più spinose come quelle legate al commercio e al turismo.

Già adesso italiani vanno a sciare in Svizzera - quella Svizzera in crisi con i posti in Terapia intensiva - senza doversi sottoporre ad alcun controllo mentre l'Italia chiede all'Europa provvedimenti univoci proprio per scongiurare pericolosi andirivieni nonché l'ira delle Regioni che hanno inutilmente chiesto di avviare la stagione turistica invernale.  

«Se aprono le piste sciistiche in altri Paesi allora è un fallimento del sistema europeo. Tutti devono essere prudenti, per il bene di tutta la popolazione e non dell'Italia»: così Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico a «The Breakfast Club» su Radio Capital. «Primo calo delle terapie intensive (ieri, ndr). Non è ancora un bicchiere mezzo pieno, perché ci sono comunque 4 mila persone ricoverate in terapia intensiva.

L'ottimismo deve essere prudente, si vede la luce in fondo al tunnel, ma il tunnel è molto lungo. Questa malattia è ancora molto presente sul territorio nazionale. La curva epidemiologica è in lento declino, l'Rt sembra vicina alla soglia fatidica di 1, vuol dire che comunque siamo in una fase epidemica. Bisogna restare sotto l'1».