Secondo quanto emerso da fonti vicine a Palazzo Chigi, il Premier Draghi sarebbe intenzionato a prorogare lo stato di emergenza, che scade il 31 luglio 2021, fino alla fine dell’anno: la situazione emergenziale non è ancora finita e la campagna vaccinale deve proseguire a pieno ritmo anche con l’aiuto dei poteri straordinari nominati per fronteggiare la pandemia.

In più c’è l’incognita varianti, che si teme possano portare a una ripresa dell’epidemia.

 

Draghi sullo stato di emergenza

L’ipotesi di non prorogare lo status era stata paventata dal ministro della Salute Roberto Speranza, il quale aveva affermato che “sarebbe bello farlo finire e dare un segnale positio al paese” lasciando comunque le valutazioni per i giorni immediatamente imminenti alla scadenza.

Stando ad alcuni esponenti vicini al capo del governo, si tratta però di una pista che Draghi non vorrebbe seguire prorogando l’emergenza “probabilmente fino al 31 dicembre 2021“.

Questo perché la pandemia non è ancora finita così come la campagna di vaccinazioni. Inoltre si dovrà affrontare la situazione che seguirà alle vacanze estive e garantire una ripartenza ordinata e sicura a settembre-ottobre.

Con il mantenimento dello stato di emergenza, che dovrà essere discusso in Consiglio dei Ministri, il governo potrà adottare altri Dpcm dopo il 31 luglio comprese eventuali nuove restrizioni, potrà intervenire con tempestività per organizzare una ripartenza in sicurezza dell’anno scolastico e potrà tornare a varare quelle norme che hanno scandito la vita sociale ed economica degli italiani dall’esplosione dell’epidemia.

 

Che cosa significa e cosa cambia in concreto

Con la dichiarazione dello stato d'emergenza vengono attribuiti poteri straordinari al governo e alla Protezione civile, tra cui la possibilità di operare in deroga alle disposizioni di legge vigenti. Il provvedimento permette inoltre di effettuare alcuni interventi speciali con ordinanze in deroga alle disposizioni di legge (sempre però nel rispetto dei limiti costituzionali), tra i quali rientrano i Dpcm e le ordinanze ministeriali a cui il governo ha fatto ampiamente ricorso in questi mesi di emergenza coronavirus.

Lo stato di emergenza consente, per motivi sanitari, anche di bloccare i voli da e per gli Stati ritenuti a rischio, oppure di limitare gli ingressi da alcuni Paesi. E ancora: con la proroga dello stato di emergenza non cessa il coordinamento attribuito alla Protezione civile così come non decadono i poteri straordinari assegnati ai soggetti attuatori, che nella maggior parte dei casi sono i presidenti di regione. Resta attiva anche la funzione del Comitato tecnico scientifico. Quindi la proroga eventuale dello stato di emergenza fino al 31 dicembre cementerebbe anche l’incarico del commissario straordinario, il generale Francesco Paolo Figliuolo.

In altri termini, grazie allo stato di emergenza il governo potrà adottare altri Dpcm dopo il 31 luglio, comprese eventuali nuove restrizioni se - come è accaduto nell'estate 2020 - i contagi dovessero tornare a salire dopo le vacanze estive.

Venne decretato il 31 gennaio del 2020

Lo stato di emergenza venne decretato un anno e mezzo fa, il 31 gennaio del 2020 (con scadenza 31 luglio, poi prorogato), in conseguenza del rischio sanitario rappresentato dal coronavirus. Lo stato d'emergenza è una decisione, approvata da un atto parlamentare, attraverso la quale un governo si attribuisce maggiori poteri per fronteggiare un'emergenza.

Le parole di Roberto Speranza ieri avevano fatto pensare a un cambio di passo. "Lo stato di emergenza per il Coronavirus potrebbe non essere prorogato oltre la fine di luglio" aveva ipotizzato rispondendo a una domanda sul tema in un’intervista a La Stampa: "Non abbiamo ancora deciso, ci sarà una valutazione, 45 giorni durante una pandemia sono un tempo notevole per poter fare previsioni. Ma sarebbe bello chiudere con lo stato di emergenza, dare un segnale positivo al Paese". Il ministro, quindi, si augurava di poter chiudere lo stato d’emergenza che è stato dichiarato per la prima volta nel gennaio del 2020 e poi più volte rinnovato, fino all’ultima scadenza fissata per il 31 luglio 2021. Nessuna ufficialità al momento, ma probabilmente l'Italia si avvierà verso altri mesi in stato di emergenza.