
Così ho tradotto in napoletano il Vangelo e Sant’Anselmo
Testi di Storia, filosofia e teologia alla prova di un traduttore
di Antonio Luiso*
CONDIVIDI:
Sab 18 Marzo 2023 21:04
In napoletano si può scrivere di tutto; non solo poesie, canzoni e opere teatrali, ma proprio testi di ogni genere letterario. Anche perciò sono convinto che il napoletano sia una vera e propria lingua, adatta a qualsiasi impresa letteraria. E questa è la mia esperienza diretta. Il cardinale Crescenzio Sepe, anni fa, lanciò l’idea di tradurre in napoletano il Vangelo. Molti lasciarono cadere la cosa. Io decisi di provarci. Quello di San Marco mi parve il più adatto per il suo carattere narrativo e per la sua brevità. La mancanza di sviluppi speculativi avrebbe semplificato tutto.
Se vuoi commentare questo articolo accedi o registrati