Il Principe di Canosa inedito
L’opera omnia in dieci volumi. Quattromila pagine delle opere politiche e filosofiche e teologiche
di Massimo Ellis
Mar 23 Giugno 2020 09:18
L’Opera omnia del Principe di Canosa sarà pubblicata. Al progetto editoriale (10 volumi, per oltre 4 mila pagine complessive, con scritti inediti e gli epistolari) lavora lo studioso Gianandrea de Antonellis, dell’Università del Molise. Il primo volume uscirà entro il 2020 con l’editore Solfanelli di Chieti. Abbiamo chiesto al curatore se gli inediti serviranno a smentire la “leggenda nera” su Canosa. «Esistono due tipi di inediti - spiega de Antonellis - quelli propriamente detti, cioè i manoscritti, e i testi pubblicati nel ’700 e ’800 e ora dimenticati. Certamente entrambi permettono di superare il giudizio della propaganda risorgimentale. Ma anche l’opera più nota, “I pifferi di montagna”, con i suoi ricordi del periodo giacobino e murattiano, dimostra che egli fu tutt’altra persona che il feroce Ministro di Polizia che ci è stato dipinto».
Sulla repubblica giacobina del 1799, il periodo murattiano, le rivoluzioni liberali del 1820-21, gli inediti aggiungono elementi di rilievo?
«Certamente va sottolineata l’analisi, presente negli ultimi manoscritti, del fondamentale ruolo nel processo rivoluzionario del giansenismo - eresia interna alla Chiesa che potremmo definire il modernismo del ’700 - che, attraverso il regalismo, prepara la Rivoluzione. In questo, Canosa anticipa importanti pensatori del ’900 come Francisco Elías de Tejada e Plinio Corrêa de Oliveira, che individuarono nel protestantesimo la causa prima della Rivoluzione».
Quale aspetto del pensiero e della personalità emerge dalle opere?
«Sicuramente si conferma un polemista brillante e un intellettuale raffinato, ma emerge anche il pensatore politico profondo, con una chiara visione del governo dello Stato. Si può dire che sia il massimo teorico della penisola italica nel primo ’800. Non è un caso che molti gli attribuiscano anche alcune opere anonime, come il “Catechismo delle Rivoluzioni” e gli “Otto giorni per i liberali disillusi”. In realtà furono scritte da Monaldo Leopardi, ma l’errore di attribuzione è un implicito riconoscimento della vasta cultura di Canosa».
Come sarà suddivisa l’Opera omnia e qual è il cronoprogramma della pubblicazione?
«Il primo volume uscirà quest’anno, bicentenario de “I Pifferi di montagna”. Ci sarà una suddivisione tematica: saggi politici maggiori (tre tomi) e minori; articoli; opere poetiche e teatrali; altri saggi e infine l’epistolario. Le trascrizioni sono già pronte, vanno solo realizzati i brevi saggi introduttivi».
Se vuoi commentare questo articolo accedi o registrati